L’unità d’Italia da poco compiuta comporta importanti obblighi al sovrano. Vittorio Emanuele II ama parecchio il Piemonte, poco la Capitale. Il Quirinale gli è stretto, deve osservare i protocolli, gli impegni di Stato, ecc…. Sono anni in cui il Re, appena le incombenze di governo lo permettono, viaggia fra Roma e la nostra terra, incessantemente.

Le città piemontesi, in parte per virtù di queste abitudini di Re Vittorio in visita in ogni dove da un momento all’altro, in parte per un costante accrescimento culturale, cambiano aspetto. Migliorano. I gestori dei pubblici locali sono ormai adeguati, primeggia una certa qual raffinatezza, dovuta anche alle esigenze dell’epoca nonché agli arrivi improvvisi del Savoiardo.
La stessa Casale non è da meno. Anzi, nell’angolo di piazza Mazzini ove un tempo c’era la sede locale della Banca Commerciale Italiana, in questa seconda metà dell’ottocento, v’è un ragguardevole ambiente, all’insegna “Caffè della Concordia”, familiarmente battezzato dagli affezionati frequentatori: il Bottegone.
Il proprietario ha saputo cogliere questo momento di espansione, in favore delle cittadine piemontesi, di cui vanno orgogliose, proponendo un nuovo punto di ritrovo alla vita pubblica casalese.
La suggestività del centro storico cittadino, l’ampio spazio dell’esercizio, il luogo, poi, è frequentato da una scelta clientela. Però,.. però…. manca qualcosa… e, …questo qualcosa, s’è realizzato nel Bauletto
E’ questo il nomignolo attribuito ad un angolo, ricavato successivamente nel Caffè della Concordia, arredato con un divano contiguo, disposto lungo le quattro pareti della sala. L’arredo, raffinato per la sua sobria semplicità, ha contribuito ad arricchire un’atmosfera suggestiva, tanto da essere scelto come principale punto di riferimento dall’alta società casalese.
I clienti del locale sono suddivisi, per loro scelta, in vari gruppi, secondo l’attività svolta: la destra, rispetto all’ingresso, è destinata agli studenti; la parte opposta è occupata dai giornalisti; per i magistrati c’è un angolo, interamente riservato, laggiù in fondo, quasi appartato.
I casalesi, ingegnosi come sono, possiedono un ampio ventaglio di risorse; fra essi vi sono i professionisti, i proprietari terrieri, gli abili artigiani, frequentatori assidui del Bottegone. In questo contesto si consumano indimenticabili serate, trascorse in compagnia di amici, innumerevoli sono le nottate passate, fra un bicchiere e l’altro di buon vino, accompagnato, non rare volte, da qualche pasticcino, i meglio conosciuti Krumiri nati proprio qui, fra queste mura, ideati per concludere una serata diversa dal solito, da Domenico Rossi pasticcere, assiduo frequentatore del “Caffè della Concordia”, in questa storica Casale.


Franco Montaldo