Continua l’azione di informazione e divulgazione di preziosi consigli da parte dei Carabinieri di Imperia a favore degli anziani per metterli in guardia contro le sempre più diffuse forme di truffe, raggiri, furti e altri reati commessi in loro pregiudizio. 

Dopo l’incontro dei giorni scorsi nella sala consigliare del Comune si Pieve di Teco, oggi il Comandante della Stazione Carabinieri di Nava ha riunito presso la chiesa di San Dalmazzo di Pornassio, messa a disposizione dal parroco don Roggero, un folto gruppo di anziani residenti nell’entroterra imperiese: in particolare nei Comuni del Col di Nava, Pornassio, Montegrosso Pian Latte, Mendatica e Cosio di Arroscia. 


Nell’occasione il Luogotenente Allerino ha fornito alcuni preziosi suggerimenti e indicazioni su come comportarsi allor quando pervengano telefonate, ovvero si presentino presso le abitazioni individui che, simulando di essere  appartenenti alle Forze dell’Ordine ovvero impiegati di società elettriche o del gas e talvolta anche funzionari dell’acquedotto, ed ingannino le ignare vittime inducendole a consegnare loro denaro contante, gioielli e preziosi vari in cambio di asserite, ingannevoli e inesistenti  prestazioni di vario genere.

Sono state in proposito ancora rammentate alcune delle tecniche ultimamente molto diffuse anche in queste zone. Si è infatti parlato del raggiro del finto carabiniere/poliziotto che richiede la consegna di denaro in cambio del rilascio del figlio/nipote arrestato a seguito di un grave incidente stradale, quindi della più datata truffa del tecnico dell’acquedotto che, simulando una contaminazione delle condutture, dice di aprire urgentemente tutti i rubinetti della casa mentre rovista in casa in cerca di oro e denaro contante.

Il Comandante della Stazione, nel consegnare del materiale divulgativo e alcune brochure appositamente realizzate dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, ha ribadito alle numerose persone anziane presenti di non esitare in questi casi a chiamare immediatamente il 112, numero unico di emergenza, sottolineando la necessità di superare quel comprensibilissimo “senso di vergogna” che spesso fa indugiare chi resta vittima di questi raggiri, affermando con forza che l’unica persona che deve vergognarsi è chi delinque ed approfitti della buona fede altrui.