Dopo un’accurata attività di indagine sono stati individuati dai Carabinieri della Compagnia di Bordighera i due responsabili della rapina al negozio gestito da cittadini cinesi di Vallecrosia il 27 dicembre scorso.

Si tratta di due cittadini tunisini, rispettivamente di trentadue e ventotto anni, entrambi irregolari sul territorio nazionale e senza fissa dimora che da qualche tempo gravitavano in zona e si erano già resi responsabili di qualche altro reato contro il patrimonio; infatti, il primo si trovava già in stato di arresto da qualche giorno per una rapina perpetrata a Ventimiglia ai danni di una donna che usciva da un locale dopo una serata tra amici.


I due stranieri, il primo pomeriggio del 27 dicembre u. s. erano a Vallecrosia ed avevano adocchiato l’esercizio di via Aprosio, a quell’ora meno frequentata del solito e, dopo alcune rapide occhiate intorno per essere sicuri di non essere notati da sguardi indiscreti, hanno deciso di tentare il “colpaccio” entrando nell’emporio e facendosi consegnare dal titolare l’incasso della giornata, minacciandolo peraltro con un coltello od un taglierino. Un magro bottino, tutto sommato, considerato che il maltolto alla fine è stato calcolato ammontare a poco più di trecento euro, ma profitto di un’azione molto azzardata, perché, sebbene non fossero presenti altri avventori, nei pressi del locale sono collocate alcune telecamere che avevano chiaramente ripreso i due complici poco prima di entrare nel negozio.

I Carabinieri hanno potuto così risalire all’identità dei due autori del reato e quindi, anche nei confronti del più giovane – sebbene fuori dello stato di flagranza – sono scattate le manette, grazie ad un Decreto di “Fermo di Indiziato di Delitto” emesso nei giorni scorsi dalla Procura della Repubblica di Imperia, essendo fondato per lui il pericolo di fuga, in quanto irregolare sul territorio nazionale.

Adesso i due stranieri dovranno rispondere del reato di rapina in concorso, delitto aggravato dall’aver commesso il fatto mentre si trovavano illegalmente sul territorio nazionale e con l’utilizzo di armi o comunque strumenti atti ad offendere.