I fatti risalgono alla notte del 19 maggio 2022, quando, nel pieno della campagna elettorale per l’elezione del sindaco di Acqui Terme, erano stati imbrattati con vernici spray, di colore blu, rosso e verde, i luoghi simbolo dalla disfida elettorale.

Dapprima era stata presa di mira la sede della Lega, il cui ingresso era stato imbrattato con la scritta “SERVI DI UN GOVERNO CRIMINALE”, ma, nel corso delle attività di sopralluogo, i Carabinieri del Nucleo Operativo riscontravano altre scritte del medesimo tenore effettuate, verosimilmente dalla stessa mano, anche presso la sede del Partito Democratico e presso i point elettorali dei candidati sindaco Bruno Barosio (PD), Franca Roso (Lega) e dell’attuale sindaco Lorenzo Lucchini.


L’evento aveva creato apprensione in città, soprattutto tra i candidati, che temevano un possibile inasprimento dei toni della campagna elettorale.

Le immediate indagini, esperite anche mediante l’analisi dei sistemi di video sorveglianza, permettevano di notare un soggetto che si aggirava nei pressi dei punti oggetto degli imbrattamenti proprio nei momenti in cui erano comparse le scritte. La scrupolosa attività dei Carabinieri permetteva quindi di dare un nome al sospetto, un 71enne acquese, già vicino agli ambienti politici locali, e di identificarlo compiutamente.

I Carabinieri, su decreto della Procura della Repubblica di Alessandria, perquisivano l’abitazione del pensionato e rinvenivano numerose bombolette spray degli stessi colori utilizzati per provocare gli imbrattamenti, oltre agli indumenti indossati quella notte, che recavano elementi identificativi assolutamente inconfutabili. Inoltre, durante la perquisizione, venivano rinvenuti oltre 50 piccoli manifesti, colorati a mano con la scritta “2% del PIL per armi: Criminali”, con cui lo stesso avrebbe verosimilmente tappezzato la città nel pieno della campagna elettorale, e manoscritti inneggianti alla contrarietà dell’attuale governo. Il tutto veniva sottoposto a sequestro e il 71enne veniva deferito in stato di libertà per il reato di danneggiamento e offesa al corpo politico