La tempestività dell’attività investigativa condotta dal Commissario Giuseppe Ceravolo, responsabile dell’Ufficio di Polizia Giudiziaria del Corpo di Polizia Municipale, ancora una volta ha consentito l’individuazione delle responsabili dell’episodio accaduto sabato scorso in piazza della Libertà, dopo il quale una giovane alessandrina aveva denunciato alle autorità l’aggressione subita da parte di un gruppo di coetanee.

“Di tale attività – puntualizza il Comandante Vicario del Corpo di Polizia Municipale, Alberto Bassaniè già stata trasmessa adeguata relazione alla Prefettura di Alessandria in riscontro al ‘question time’ proposto”.


“Il sollecito intervento, unito all’esperienza, alla professionalità ed alla sensibilità del Commissario Ceravolo e di tutto il personale del Corpo di Polizia Locale, ha permesso di fare prontamente chiarezza su quanto accaduto – commenta l’Assessore allo Sviluppo del Personale della Polizia Locale, Monica Formaiano -. In particolare l’attività investigativa ha consentito altresì di verificare la reale portata di altri episodi accaduti nei medesimi giorni. Esprimo il mio vivo apprezzamento per l’operato del personale del Comando di Polizia Locale, sempre attento e vicino ai bisogni e alle esigenze dei cittadini”.

“Mi associo alle dichiarazioni dell’Assessore Formaiano nel ringraziamento a tutto il Corpo di Polizia Locale di Alessandria per le attività svolte – dichiara il Sindaco, Gianfranco Cuttica di Revigliasco -. Colgo l’occasione per chiarire come episodi simili, assolutamente non tollerabili, vadano perseguiti con la massima fermezza e celerità e ci spronino ad impegnarci maggiormente nel combattere a monte un malessere giovanile figlio anche delle conseguenze sociali e psicologiche della pandemia, come ho già avuto modo di affermare in un recente passato e come, oggi, emerge espressamente dal dibattito medico e sociologico a livello nazionale. L’Amministrazione comunale ha in corso diverse progettualità nel campo educativo, sociale e culturale volte proprio nella direzione di prevenire l’aggravamento di un tale malessere giovanile; malessere che, comunque, occorre tenere distinto da forme di criminalità professionale o organizzata per i quali la nostra Città non risulta tra quelle maggiormente colpite a livello nazionale”.