Quello che lo ha colpito sono gli occhi dei malati di Covid, pieni di solitudine e poi il timore che la malattia possa avergli lasciato qualcosa che in futuro potrebbe influire sulla sua salute.

Questo e tante altre cose, dice Moreno Maraffa, 49 anni, infermiere presso l’ospedale di Tortona che non vuole sentir parlare di eroi, una farse che serve per lavarsi la coscienza dalle promesse non mantenute.


E in questa frase, oltre all’uomo e al professionista che quotidianamente lavora a contatto coi malati, emerge l’altro lato di Moreno, quello di segretario provinciale di Nursing Up, il sindacato degli infermieri.

Prima però, è un infermiere e in questa veste le telecamere della Rai con un servizio su Rainews dell’inviata Carlotta Macerollo lo intervistano.

la gionalista spiega che la provincia di Alessandria è la più colpita in Piemonte dal Covid 19 e il Comune di Tortona (che la giornalista purtroppo etichetta come “paese”) è quello più colpito.

“Moreno Maraffa – dice – è un infermiere che ha contribuito a convertire l’ospedale di Tortona in un polo covid in appena una settima e probabilmente si è ammalato proprio in quei giorni mentre lui e i suoi colleghi hanno dovuto affrontare qualcosa che non conoscevano. Adesso dopo 48 giorni è finalmente negativo e può tornale al lavoro.”

Il servizio della Rai si apre sull’ingresso carraio dell’ospedale, quello più gettonato dai giornalisti per via forse della scritta e poi la parola passa subito a lui.

“In una settimana circa – spiega Maraffa alla telecamere della Rai – sono arrivate le attrezzature ed era tutto in ordine e così sono arrivati i pazienti. Anche se per poco tempo perché mi sono ammalato dopo 15-20 giorni, ho avuto davanti agli occhi la sofferenza delle persone sole e quella continua a rimanere e ce l’ho sempre davanti agli occhi. A quel punto sai cosa succedere oltre a quello che sta facendo la malattia e questo ti distrugge psicologicamente”

Moreno è stato 48 giorni positivo, prima a casa distanziato da moglie figli e poi ricoverato in ospedale in terapia Sub-intensiva. Adesso finalmente, dopo due tamponi negativi potrà tornare presto al lavoro.

“Io non saprò cosa mi avrà lasciato questa patologia- aggiunge- se potrà lasciarmi come prima oppure dei segni indelebili. Quindi non posso saperlo e direi che se non è un lavoro usurante questo siamo uno Stato perdente e c’è qualcosa che non funziona.”

Della retorica degli eroi non ne vuole proprio sentir parlare “Gli eroi – conclude Moreno Maraffa – sono utilissimi sul momento muovono l’emotività all’istante e le coscienze possono lavarsi. Questa frase va praticamente a chiudere un cerchio che comprende i mille euro, i cento euro e tutto quello che hanno messo in pista finora che poi in realtà di concreto non si è visto.”

Pur appoggiando il fatto che medici, infermieri e tutto le personale in prima linea meriterebbe un altissimo riconoscimento e non solo a livello nominale ci permettiamo di dissentire e se proprio non vogliamo considerarsi eroi, parliamo di veri e propri “Guerrieri” così come vengono descritti in questo bellissimo video di Avrile Lavigne https://www.youtube.com/watch?v=3tBk7ONm95Q

Potete vedere il servizio Rai da cui sono state tratte le immagini che pubblichiamo al link http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Lospedale-di-Tortona-e-la-lotta-al-coronavirus-87b665dc-712f-4123-80b1-cf7d62739769.html