edilizia in crisi - ILa situazione del settore edile, in tutta Italia, sta vivendo una situazione drammatica ma quello che sta accadendo nel Tortonese rischia di trasformarsi in una vera e propria emergenza sociale.

Lo dicono le tre organizzazioni sindacali, Cgil, Cisl e Uil, che lanciano l’allarme per il settore edile: solo nella zona di Tortona, dall’inizio della crisi nel 2008, nella filiera delle costruzioni si sono persi ben oltre 2000 posti di lavoro e le aziende che, faticosamente, continuano a lavorare si trovano, strozzate dalla politica creditizia delle banche , in una difficoltà finanziaria che non ha precedenti.

“Ormai – dice Rocco Politi della Cgil – le notizie di imprese, piccole ma anche di medie dimensioni che ritardano il pagamento degli stipendi rispetto alle normali scadenze di paga o che addirittura saltano intere mensilità sta diventando una consuetudine a cui è impossibile abituarsi. Ultima ,in ordine cronologico, un’azienda di 30 dipendenti che da anni ha costituito una certezza di serietà e di imprenditoria nel panorama economico della zona, sta rischiando di finire a gambe all’aria come molte di quelle che hanno già dovuto issare bandiera bianca. È dall’inizio dell’anno che i lavoratori non ricevono regolarmente lo stipendio , il mese di marzo è stato pagato solo in parte e, quasi sicuramente, quello di aprile salterà.”

L’intervento delle organizzazioni sindacali ha consentito di approfondire e motivazioni della crisi, che poi, secondo i sindacati sono le stesse di molte altre: “ le banche – aggiunge Enrico Lucchetta della Cisl – hanno improvvisamente tagliato il fido e non anticipano più le fatture che l’azienda vanta nei confronti dei suoi debitori e questo determina la sofferenza e l’impossibilità di pagare gli stipendi. Il passo successivo non può che essere quello di non pagare fornitori, contributi e le incombenze di ogni impresa seria, con rischi pesantissimi di chiudere l’attività o peggio, e di conseguenza altre 30 famiglie che non sono in grado di vivere in maniera dignitosa. Se non riparte il settore delle costruzione e tutta la sua filiera l’economia generale del paese non può risollevarsi e in questo quadro il Tortonese è un’area fondamentale, per questo le banche e tutti i soggetti devono fare la loro parte.”

 19 maggio 2014

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