Ronchetti dice questo, Ronchetti fa accesso agli atti e scopre debiti non divulgati, inesattezze, presunte violazioni, “pastrocchi” burocratici. Ronchetti attacca la Giunta Comunale rea di essere poco trasparente, Ronchetti dice bianco, e dice nero, Ronchetti di qui, Ronchetti di là.

Basta sfogliare non solo le pagine di Oggi Cronaca, ma anche quelle di tutti i giornali locali per rendersi conto che Paolo Ronchetti è sempre in prima fila, l’unico a parlare, a scrivere, ad agire.

Sembra quasi odioso a volte, perché l’eccessiva esposizione mediatica, rischia di rivelarsi un boomerang, ma alla fine, i giornalisti liberi, loro malgrado, sono costretti a parlare sempre e soltanto di lui perché lui è l’unico tra i 20 consiglieri che siedono in Consiglio Comunale a sollevare in maniera così minuziosa e puntigliosa, i problemi della città.

Perché soltanto lui?

Perché gli altri consiglieri di minoranza non sono così critici verso l’operato dell’Amministrazione Comunale come lo è Ronchetti, ma si limitano, tuttalpiù a presentare interpellanze o mozioni in consiglio comunale, senza peraltro comunicarlo agli organi di informazione, quasi fosse un dialogo privato tra loro e il sindaco?

Un esempio eclatante, in questo senso, arriva da Rifondazione Comunista: venerdì prossimo, in Consiglio Comunale, presenta una moratoria conto il Terzo Valico, un atto depositato chissà da quanto tempo, ma il testo è segreto, gli organi di informazione non lo conoscono, non conoscono le proposte che Rifondazione Comunista vuole fare alla città perché né il consigliere Stefanella Ravazzi, né altri esponenti di Rifondazione le hanno divulgate.

Non parliamo poi del Partito Democratico: non si contano le innumerevoli interpellanze e mozioni, mai consegnate agli organi di informazione.

Poi, sempre per rimanere nell’opposizione, c’è l’UDC, unico partito che da anni redige i comunicati stampa inviandoli solo ad un settimanale locale ignorando persino i quotidiani cartacei a diffusione nazionale.

 

I PARTITI COME LOGGE MASSONICHE?



Che dire di tutto questo?

La considerazione che viene spontanea è: ma i consiglieri comunali presentano interpellanze e mozioni solo per soddisfare quesiti personali o di partito, oppure hanno veramente a cuore le sorti della città?

Non si spiegherebbe altrimenti, infatti, tutta questa Reticenza, che sfiora quasi l’omertà, nel non divulgare pubblicamente la loro attività, gli atti e le mozioni, quasi volessero tenerla nascosta agli organi di informazione.

Non parliamo poi delle riunioni di partito: non ci ricordiamo di avere scritto un articolo al riguardo perché le riunioni di partito (e qui entra in ballo anche la maggioranza) sembrano riunioni massoniche o della carboneria, e non ricordiamo, in 35 anni di giornalismo,  un partito, sia esso di Destra, di Centro o di Sinistra, che ci abbia inviato un bel resoconto di un’assemblea o di una riunione in cui si discutono i problemi della città.

Manco fosse un segreto di Stato.

Eppure, con la moderna tecnologia, sarebbero sufficienti 5 minuti per scrivere un’email ai giornali, per evidenziare un problema locale, avanzare proposte e suggerimenti da parte di chi è stato eletto dalla gente e chi alla gente deve rispondere.

E qui non si tratta di una mancanza di tempo, perché il tempo da perdere su Facebook a fare commenti ironici su cose insulse, molti consiglieri lo trovano.

Perché tutto questo allora? Perché evitare di diffondere l’attività politica attraverso gli organi di informazione che sono l’ideale collegamento tra gli esponenti dei partiti e la gente che li ha votati?

 

TUTTI PECORONI O TROPPO INDAFFARATI?

Non dobbiamo stupirci, allora, se il sindaco Massimo Berutti impone agli assessori e ai consiglieri comunali di non parlare con i giornalisti e tutti si genuflettono al diktat del loro Signore.

Abbiamo aspramente criticato l’imposizione del primo cittadino, ma non c’è stato nessuno dei consiglieri comunali di maggioranza che si sia “smarcato” e che ci abbia scritto “io non ci sto” oppure “io sono diverso perché sono un libero cittadino e non mi faccio imporre nulla da nessuno, perché rispondo alle persone che mi hanno votato e non al sindaco.”

Silenzio assordante da tutti i consiglieri di maggioranza, ma anche da quelli dell’opposizione: nessuno che abbia aspramente criticato l’operato del sindaco, come se un atteggiamento del genere fosse normale.

Tutti pecoroni che obbediscono al diktat oppure troppo indaffarati in altre faccende per inviare un’email?

Non dobbiamo stupirci, allora se la gente comune è schifata della situazione politica nazionale, perché se già in una piccola città come Tortona chi siede in Comune si comporta in questa maniera, cosa bisogna pensare di chi occupa una poltrona in Parlamento?

Angelo Bottiroli

16 dicembre 2012