Il Presidio permanente di Castelnuovo Scrivia, nato dalla lotta dei 74 giorni dei braccianti marocchini dell’azienda agricola “Bruno Lazzaro”, continua, come continua la campagna di solidarietà già avviata con la distribuzione di viveri e di fondi per questi lavoratori, attraverso la Cassa di Resistenza (per chi volesse contribuire, il numero del conto postapay è il seguente: 4023600623581008), che giovedì 13 settembre ha distribuito la seconda tranche di 1.600 euro a favore, soprattutto, di quei migranti che da oltre tre mesi, sono senza lavoro e senza salario.

Ad opera del Presidio si sono avviate iniziative di pubblicizzazione e di solidarietà a sostegno delle lotte di questi lavoratori, come quella che si è tenuta domenica 23 settembre in una chiesa del pavese. Inoltre, è stato realizzato un video sui 74 giorni di lotta che verrà presentato in zona e fatto circolare in tutt’Italia.

Ringraziamo questi lavoratori che ci hanno fatto riscoprire pratiche, forme di lotta e radicalità nuove, alle quali abbiamo dato la nostra adesione convinta in termini di partecipazione, compresa la stessa campagna “Boicotta Bennet”.

Anzi, riteniamo che questa campagna abbia tracciato un percorso: d’ora innanzi, campagne di questo tipo si faranno nei confronti delle aziende della grande distribuzione che si riforniscono da fornitori che non applicano i contratti e le leggi sul lavoro. Dovrà essere un deterrente, un po’ come i nostri sindacati dei tessili hanno fatto nei confronti di aziende del Terzo Mondo che utilizzano il lavoro minorile o le pratiche schiavistiche.

La vertenza ha segnato, finalmente, un primo punto a proprio favore: la Procura della Repubblica di Torino, che sta indagando sulla vicenda Lazzaro, ha dato il nulla osta per il riconoscimento dei permessi di soggiorno ai lavoratori marocchini irregolari a seguito della denuncia per riduzione in schiavitù.

Un primo passo, importante, anche se la vicenda non può dirsi ancora conclusa con la scelta della ricollocazione lavorativa solo di una parte dei migranti, su tutto il territorio provinciale, per 3 mesi, a 20 ore settimanali, per 530 euro mensili, interamente pagati dalla Provincia, ma senza garanzie di continuità lavorativa; una scelta che, se dà risposte sul piano salariale, non le dà sul piano delle future garanzie occupazionali.

E questo mentre dai Lazzaro, i braccianti arrivati dal Marocco sono stati quasi interamente sostituiti dalla cooperativa bresciana “Work Service”, composta da presunti cottimisti indiani, in una vera e propria logica di intermediazione di manodopera.

Dopo oltre tre mesi dalla rivolta, restano sul terreno molti nodi irrisolti che vanno dalla violazione sistematica degli accordi sindacali, ai licenziamenti verbali, alle vertenze per il recupero salariale delle somme arretrate e dei contributi evasi dai Lazzaro, alle attività e agli scritti relativi alla discriminazione razziale, alle varie denunce penali per le infrazioni delle leggi sull’immigrazione nei confronti dei Lazzaro (ricordiamo che, come hanno più volte denunciato i lavoratori, gli stessi hanno pagato mediamente 2.500 euro ai Lazzaro per i rinnovi dei permessi di soggiorno), fino all’inchiesta sulla vicenda della Procura torinese, affidata al giudice Guariniello.

I braccianti marocchini della “Lazzaro” che hanno alzato la testa oggi rappresentano un utile esempio per i braccianti di tutta la zona: meno “nero”, più assunzioni, più controlli sulle condizioni lavorative, maggiore coscienza dei propri diritti.

Per questo, il Presidio permanente sta allargando il proprio raggio d’azione.

Da giovedì 13 settembre, e per ogni giovedì, alle ore 18.00, in una saletta messa a disposizione dal Comune di Castelnuovo Scrivia, ha preso avvio uno sportello legale che, con l’ausilio di avvocati e mediatori culturali, intende dare prime risposte ai migranti della nostra zona circa le problematiche riferite alla sanatoria 2012 e non solo; al sabato, sempre a Castelnuovo, ha ripreso la propria attività lo sportello migranti che si occupa di redigere materialmente le domande di sanatoria.

E’ un’esperienza importante, destinata certamente a produrre risultati. Giovedì 13 settembre e quello successivo, erano circa un’ottantina i migranti che, al termine del loro lavoro, attendevano nel cortile di Palazzo Centurione il loro turno per parlare con i nostri legali.

In Bassa Valle Scrivia è nata una nuova “primavera”, un movimento nuovo, cresciuto dal basso. I migranti che lavorano nei campi, nell’edilizia, nelle fabbriche, nei servizi sono ben coscienti dei loro diritti, vogliono il rispetto della loro dignità di uomini e di donne sul lavoro e nella vita.

E’ un movimento che ha bisogno di sostegno, di solidarietà e di partecipazione di tutti, italiani e non.

Questo è il futuro del mondo.

Non lasciamoli soli, non lasciateci soli!

Presidio permanente – Castelnuovo Scrivia



24 settembre 2012