Gent.mo Direttore

francamente mi stupisco e rimango senza parole, quando leggo conclusioni di questo tipo:

“Per concludere: chi potrebbe fare a meno di mandare i propri figli al centro estivo del Comune perché ha la possibilità di accudirli personalmente in quanto disoccupato o famiglia monoreddito ma con entrambi i genitori, viene agevolato e pagherà circa la metà rispetto ai quei genitori che lavorano entrambi e che invece hanno assolutamente bisogno di mandare il figlio al centro estivo.”

 

Prima di tutto il centro estivo non è un servizio essenziale e dura solo 1 mese.

Il centro estivo è un servizio a domanda individuale, quindi, chi vuole usufruirne è libero di farlo, ma non obbligato.

La copertura dei servizi (quota da richiedere al cittadino) deve essere, per legge del 36%. Il grado di copertura nel 2009 (precedente amministrazione) era del 17.55% nel 2011 era del 30% e, anche con gli ultimi aumenti, non arriveremo a coprire la quota parte richiesta.

Dire che agevoliamo i nomadi e gli stranieri è un’affermazione totalmente populista e provocatoria.

E’ giusto che il Comune faccia pagare meno, chi guadagna meno. O dovremmo forse far pagare i poveri e mandare al centro estivo gratis i figli dei ricchi? in questo modo non ci sarebbero di certo nomadi e stranieri! Ma sono sicuro che non tutti i Tortonesi hanno parametri ISEE al massimo. Di questi tempi, sono molte le famiglie disagiate, a prescindere dal comune di residenza o dalla cittadinanza.

Inoltre non credo proprio che le parrocchie applicano la tariffazione ISEE in base al reddito, ma fanno pagare tutti in ugual misura. Quindi anche gli esempi da Lei citati, (o dalla sua collaboratrice) sono fuorvianti e tendenziosi.

In definitiva mi scuso, ma questi attacchi al Sindaco e alla Giunta (sulla scia ironica di “Tortona città turistica”) mi sembrano ingiustificati e polemici e certo non aiutano i cittadini a capire che i tempi sono cambiati, che non ci sono più soldi e l’assistenzialismo deve per forza diminuire.

Grazie

Cordiali saluti

Stefano Parlati – Consigliere comunale PDL



 

Evidentemente Parlati non ha capito: noi abbiamo scritto che i tortonesi che lavorano e che hanno bisogno di lasciare il proprio figlio al Centro Estivo sono penalizzati rispetto a chi (e lo ripetiamo: soprattutto nomadi e stranieri, ma non soltanto loro) hanno un reddito solo e in realtà non hanno bisogno di lasciare il figlio al Centro Estivo ma potrebbero accudirlo loro.

E questo non lo diciamo noi, ma lo dicono i numeri: un mese al Centro estivo del Comune costa 470 euro, dai privati 320.

Abbiamo criticato il Comune perché penalizza i tortonesi che lavorano, cioè quelli che pagano l’addizionale Irpef al Comune e gli permettono di fare investimenti, ma agevola chi invece al Comune non dà un centesimo.

Domanda: è giusto tutto questo?

Tutto il resto sono sofismi. E mi spiace che un consigliere comunale etichetti come “attacchi ingiustificati” i problemi che abbiamo sollevato sulla mancanza di idee e l’inerzia da parte del Comune verso Tortona Turistica. Invitiamo Stefano Parlati a rileggere meglio gli articoli, che sono costruttivi perché le critiche sulla situazione di lassismo o di mancanza di iniziative da parte del Comune, sono sempre accompagnate da proposte utili al rilancio turistico della città.

Concludo sottolineando una situazione che mi ha lasciato davvero perplesso: da quello che scrive Parlati si evince che etichetta come “ricchi” due genitori che lavorano.

Cioè due persone che tutti i giorni sono costrette ad alzarsi presto, molte delle quali a recarsi fuori città con i mezzi pubblici e le relative odissee quotidiane, persone che percepiscono uno stipendio compreso fra 1.000-1.200 euro al mese, col mutuo da pagare e tutte le spese annesse per recarsi sul posto di lavoro.

Francamente mi sembra un’affermazione fuori da ogni realtà pensare che questi siano ricchi e far pagare loro 470 al mese per il Centro estivo.

Forse comincio a capire perché il Pdl ha perso le elezioni!

Il Direttore 

27 maggio 2012