Il nuovo numero de Il Foglio di Fabbio (Anno XV, n. 1/2 – novembre 2025) è dedicato a una riflessione ampia e articolata sulle prospettive della città di Alessandria, fra necessità di visione amministrativa, memoria progettuale e responsabilità civica.

Riflettendo Alessandria”: un invito a riaprire il dibattito sulla città del domani

Nell’editoriale di apertura, Piercarlo Fabbio pone al centro il tema della partecipazione politica e culturale: non una semplice denuncia dei problemi quotidiani – dal degrado urbano alle manutenzioni dimenticate – ma la necessità di costruire una proposta concreta per il futuro della città.

Il testo sollecita amministratori e cittadini a non limitarsi alla critica, ma ad avviare “un percorso di elaborazione collettiva su ciò che Alessandria potrebbe diventare”.

Un piano strategico dimenticato troppo in fretta

Il secondo ampio approfondimento ricorda l’esperienza del Piano Strategico di Alessandria 2018, nato da un lavoro condiviso fra Comune, istituzioni, associazioni di categoria, realtà economiche e sociali.

Un progetto partecipato che aveva prodotto oltre cento proposte tecniche, articolate su 12 tavoli tematici, ma poi accantonato nel tempo.

Il giornale invita a recuperare quel patrimonio di idee – dalla valorizzazione della Cittadella alla riqualificazione della Fiera di San Giorgio, fino al sistema formativo universitario – quale base per un nuovo modello di sviluppo locale.

Nella pagina di apertura è presente anche l’avviso ufficiale del Comitato Provinciale dell’UDC di Alessandria, convocato in seduta aperta il 1° dicembre 2025 presso il Circolo ACLI San Michele.

Ospite della serata sarà Paolo Greco Lucchina, vicesegretario nazionale UDC, per un incontro sul tema: “Riflettendo Alessandria e il Piemonte”.

In sintesi

Questo numero de Il Foglio di Fabbio propone una lettura critica ma costruttiva della situazione cittadina e rilancia l’urgenza di una visione strategica condivisa.

Una chiamata alla responsabilità politica e civile in un momento in cui la città sembra soffrire la mancanza di una direzione chiara.