I soci del gruppo M.O.V.M. Lorenzo Bezzi di Tortona hanno festeggiato la festa della marina Militare.
IL raduno alle 9,30 presso il monumento ai caduti del mare in piazza Roma. Presenti oltre ai soci del gruppo ANMI, le assodarmi della Polizia di stato , alpini, Genieri, numerosi cittadini
La cerimonia è iniziata con l’alza bandiera con l’intonazione dell’inno d’Italia, a seguire la deposizione di una corona di alloro al monumento che ricordi i caduti del mare e l’inno del silenzio.
Le orazioni di rito, ha preso la parola il Presidente del gruppo Giuseppe Calore, il delegato regionale del Piemonte orientale ammiraglio (r) Guglielmo Santaniello e il sindaco di Tortona Federico Chiodi.
Gli oratori hanno ricordato l’istituzione della “Giornata della Marina Militare” che risale al 13 Marzo 1939, quando venne offerta a ogni Forza Armata l’opportunità di scegliere il giorno in cui celebrare la propria festa
la data del 10 giugno che non è certamente scelta a caso, vuole ricordare l’impresa di Premuda.
La notte tra il 9 e il 10 Giugno 1918, infatti, la Marina Militare conduceva una delle sue azioni più audaci
Durante la Prima Guerra Mondiale, la Marina Militare si distinse per un’azione particolarmente coraggiosa. La notte tra il 9 e il 10 Giugno 1918, infatti, il Capitano di Corvetta Luigi Rizzo, lasciò il porto di Ancona per dirigersi alla volta dell’isola di Premuda Qui, il Capitano avrebbe dovuto solo svolgere un normale rastrellamento per accertarsi che il suolo non fosse minato.
Durante questa operazione, però, le unità di Rizzo intercettarono una squadra navale austriaca composta da due corazzate, un cacciatorpediniere e sei torpediniere. Questa flottiglia, salpata dalla base nemica di Pola, si dirigeva verso il Canale di Otranto. L’obiettivo di Miklos Horthy von Nagybanya, comandante della flotta austro-ungarica, era quello di attaccare a sorpresa le unità di vigilanza site nel tratto salentino dell’Adriatico e le forze leggere di protezione italo-franco-inglesi.
L’azzardo dell’Ammiraglio Horthy si reggeva sul fatto che la maggior parte della flotta alleata, concentrata a Taranto e a Corfù, non sarebbe riuscita a intervenire. Il comandante austro-ungarico, però i due MAS al comando del Capitano Rizzo, infatti, ordinò di fare fuoco coi siluri: questi affondarono la corazzata SMS “Szent Istvan” (Santo Stefano).
Alle 10.30 i partecipanti si sono recati al Duomo per la santa Messa officiata da sua Eccellenza il vescovo Guido Marini, coadiuvato da don Claudio.


