Una telefonata alla Centrale Operativa segnala una rissa all’interno di un esercizio commerciale. La pattuglia arriva rapidamente sul posto. Gli animi sono ancora accesi, c’è una donna scossa, il marito e altri due giovani in escandescenza. La donna è la titolare dell’attività e i due giovani sono il figlio e il nipote.

L’uomo, per motivi legati a una morbosa gelosia, è andato in negozio dalla ex moglie per imporre al nipote della donna di non lavorare più nel locale e di ritornare nel paese d’origine.


Dal diniego del ragazzo nasce una violenta colluttazione, in cui interviene anche il figlio, che la donna cerca di tenere fuori dalla baruffa.

La situazione degenera: l’uomo impugna un coltello e si scaglia contro il nipote, minacciandolo di morte. Sono attimi concitati, gli animi sono esasperati. La donna cerca di dividere i litiganti, ma il marito la allontana con due violenti schiaffi sul volto.

La rissa continua fino all’arrivo dei Carabinieri, che intervengono e riportano la calma.

Le parti vengono sentite e dalle dichiarazioni della donna emerge che la stessa, due mesi fa, aveva già sporto una querela contro il marito per maltrattamenti, denunciando che dal 1994 è vittima di minacce, percosse e violenze, soprattutto psicologiche.

Nonostante la querela, l’uomo non ha però interrotto le condotte violente e persecutorie, arrivando a presentarsi almeno due volte al giorno presso l’attività dell’ex moglie con lo scopo di controllarla. Scenate di gelosia, pedinamenti e atteggiamenti vessatori che hanno ingenerato nella donna un perdurante stato d’ansia e timore per la propria incolumità.

L’uomo viene arrestato nella flagranza del reato, in quanto all’arrivo dei Carabinieri stava ancora inveendo contro l’ex moglie, rimasta ferita anche nella circostanza.Il Tribunale di Alessandria ha emesso nei confronti dell’ex marito violento la misura cautelare del divieto di avvicinamento a meno di 500 metri dall’abitazione della donna e dall’attività lavorativa, disponendo anche l’applicazione del braccialetto antistalking.