Venerdì 9 Giugno la Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona Pinacoteca “il Divisionismo” organizza la Giornata di Studio “La portinaia (Concierge)” di Medardo Rosso che richiamerà a Tortona anche molti milanesi, infatti é disponibile un servizio di navetta in partenza da Milano – Via Paleocapa/angolo Piazza Cadorna (fermata bus di linea).

La collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, con oltre cento opere esposte nelle sue sale, costituisce nei vent’anni della sua storia l’unico progetto museale che esplora le diverse forme del divisionismo in un ricco percorso che si snoda dalla prima generazione divisionista sino agli spunti che verranno accolti dalle avanguardie.


La Pinacoteca è collocata all’interno del Palazzetto medievale di Tortona, un edificio storico di origine viscontea che – insieme alla chiesa di Santa Maria dei Canali, il chiostro del Convento della SS. Annunziata e la “casa del pozzo” – testimonia un periodo storico di particolare rilevanza per la città. Gli spazi della Pinacoteca sono allestiti secondo i più completi e aggiornati standard museali: la Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona è una tra le poche (oltre che una tra le prime) fondazioni bancarie a essersi dotata di una sede espositiva permanente in cui rendere fruibile al pubblico la propria collezione.

Delineatosi nell’ultimo decennio dell’Ottocento dalle istanze innovative introdotte da artisti come Emilio Longoni, Angelo Morbelli, Plinio Nomellini, Giuseppe Pellizza, Gaetano Previati, Attilio Pusterla, Giovanni Segantini, Giovanni Sottocornola, sostenuti dalle posizioni critiche di Vittore Grubicy De Dragon, il divisionismo prelude agli sviluppi moderni del primo Novecento sino fino al Futurismo, rappresentato in Fondazione dalla presenza di opere di Giacomo Balla e Umberto Boccioni.

Centrale tra i divisionisti è la figura di Giuseppe Pellizza, nato e vissuto a Volpedo, che ha compiuto la sua parabola di vita in uno stretto rapporto con il territorio in cui la sua arte è maturata. Il nucleo delle sue opere è il maggiore per estensione in una collezione di destinazione pubblica. Accanto a lui, il tortonese Angelo Barabino è ben rappresentato in un percorso che riflette le ragioni e i caratteri di una raccolta unica nel suo genere.

La collezione è incentrata intorno al fertile dialogo tra i diversi interpreti di una tecnica audace che ha saputo rappresentare anche le istanze di un secolo nuovo: dagli artisti socialmente impegnati degli anni Novanta dell’Ottocento fino agli approcci in ambito simbolista e ai primi saggi dei protagonisti della rivoluzione futurista per i quali il divisionismo costituiva il linguaggio della modernità.