Comune, Anpi, parrocchia e associazioni: la cerimonia per ricordare la festa nazionale del 25 aprile a Pontecurone si è svolta all’insegna della collaborazione fra tante realtà del paese, compresa la scuola, che ha partecipato con una rappresentanza di studenti e insegnanti.

Il corteo si è formato dinnanzi al municipio, ha presenziato alla messa, officiata dal parroco e dal viceparroco, per poi proseguire fino al monumento ai Caduti, dov’è stata posata la corona d’alloro. Dopo l’inno di Mameli, il discorso del vicesindaco Alessandra Montini e quello dell’assessore alla cultura Marialuisa Ricotti, il corteo si è diretto al cippo dei Partigiani, dove hanno preso la parola il prof. Giorgio Repetto, per la tradizionale prolusione, e Fabio Gandi, presidente della sezione pontecuronese dell’Anpi. Il pranzo organizzato dall’Anpi locale presso la Soams e la merenda preparata dai volontari Anpi nel pomeriggio in piazza Coppi, hanno completato un giornata intensa e partecipata.


Il Discorso di Marialuisa Ricotti

Pontecurone celebra e rinnova anche quest’anno la Festa di Liberazione del 25 aprile 1945, in cui i patrioti, i partigiani, i volontari della libertà, i soldati dell’esercito, gli internati militari italiani (IMI) restituirono all’Italia la sua dignità di nazione e la sua libertà di paese democratico. Sono i grandi ideali che già Vittorio Alfieri andava evidenziando, vedendoli fusi nel binomio di patria e libertà.

E’ una manifestazione patriottica questa di oggi, una festa tricolore, nella quale onoriamo e ringraziamo tutti quelli che hanno combattuto per la libertà, che andrebbero onorati e ringraziati non solo il 25 aprile, ma ogni volta che si presenta l’occasione.

Freedom is not free, la libertà non è gratis. L’hanno pagata cara tutti quelli che hanno lottato, che si sono sacrificati, per far tornare l’Italia un paese libero. Ma l’Italia era un ideale che valeva la vita! Oggi li stiamo ricordando tutti, con orgoglio e commozione.

Come sappiamo, la libertà non è acquisita una volta per sempre: il 25 aprile ci ricorda anche che la libertà va custodita e preservata. Come?

Un’amica qualche giorno fa mi ricordava che in tempo di guerra i tabaccai vendevano un tipo di fiammiferi, o meglio zolfanelli, sulla cui scatola erano disegnate due labbra chiuse dal dito indice e accanto a questa figura c’era il monito “Taci, il nemico ti ascolta!”

Ecco la libertà è tutto il contrario. Custodire e preservare la libertà significa innanzitutto partecipare, partecipazione: partecipare alla vita della nostra comunità, esprimere civilmente il proprio pensiero, rispettare quello altrui; la libertà è rispettare le leggi e impegnarsi per migliorare la nostra comunità, insegnare ai giovani il senso del dovere, del rispetto della legalità. Quest’anno la nostra costituzione, fondamento della democrazia, compie 75 anni.  “Memoria e costituzione” sono la nostra identità. Celebrare il 25 aprile è richiamare questi valori condivisi. Non è retorica, è impegno!

“Coltivare la memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in u mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare”. (Liliana Segre)

Buon 25 aprile a tutti e procediamo con la celebrazione!