La Polizia di Stato di Casale Monferrato, nella mattinata del 7 u.s. ha tratto in arresto tre individui, B.P. di anni 36, A.I. di anni 33 e S.P. di anni 30, poiché ritenuti responsabili in concorso fra loro del reato di detenzione di sostanze stupefacenti con finalità di spaccio.

I soggetti erano già conosciuti dai poliziotti che recentemente avevano avviato un’attività di monitoraggio dei loro movimenti; la sera del 6 antecedente, gli operatori della Volante intercettavano un’autovettura RENAULT Laguna riconoscendo S.P. alla guida e A.I. lato conducente, decidendo pertanto di procedere ad un controllo fermando il veicolo.


I medesimi, alla vista dei poliziotti adottavano un atteggiamento guardingo e sospetto, A.I. fra l’altro teneva le braccia conserte sul basso ventre irrigidendosi quando gli operanti gli chiedevano di mostrare cosa avesse indosso.

A quel punto i poliziotti controllavano fisicamente i due e accertavano che A.I. era in possesso di un contenitore in plastica al cui interno vi erano più di 50 confezioni termosigillate in cellophane, suddivise in scomparti a seconda del peso e del valore di “mercato”,  contenenti sostanza di colore bianco riconducibile alla cocaina.

I soggetti erano accompagnati negli uffici ove intervenivano personale della Squadra Investigativa e della Polizia Scientifica che, unitamente a due equipaggi di Volante procedeva alle perquisizioni locali delle abitazioni dei due.

In quella in uso ad A.I. veniva rintracciato B.P., cugino di S.P., giunto in città da poco più di un mese ed ivi rinvenivano due contenitori identici a quello in possesso  del primo all’atto del controllo, con all’interno circa 150 dosi di sostanza del tutto identiche a quelle trovate in precedenza, nonché altre confezioni occultate all’interno di buste e/o scatole, unitamente a materiale da taglio, per il confezionamento e numerosi bilancini di precisione, nonché circa 2000 € in contanti chiaramente riconducibili allo spaccio di droga non avendo nessuno dei due un impiego lavorativo neppur di fatto.

La perquisizione dell’abitazione di S.P. invece consentiva di reperire più di 25.000 € in contanti, suddivisi in mazzette e composrti da banconote di vario taglio e alcuni apparati cellulari da ritenersi dedicati all’illecita attività.

La sostanza rinvenuta veniva sottoposta ad analisi qualitativa risultando tutta positiva alla cocaina suddivisa in più di 250 dosi complessive e un pezzo in “pietra” da cui i soggetti, utilizzando il materiale da taglio avrebbero ricavato almeno altre 50/100 dosi.

L’attività di P.G. consentiva di sequestrare 130 grammi di cocaina, 27.000 € in contanti, nr. 8 apparati cellulari ed ingente quantità di materiale accessorio all’illecita attività.