Forse potrà sembrare un problema di poco contro, ma non è così perché le giovani generazioni, ancora poco “scafate” sono propensi a “bere” tutto ciò che passa su telegiornali, video e Social, per cui la situazione è tutt’altro che da sottovalutare, come afferma un nostro lettore che ci ha scritto evidenziando il problema.

Egregio Direttore,


vorrei, se Lei, gentile come sempre, mi concedesse un piccolo spazio, condividere con i lettori un pensiero che da qualche giorno gira nella mia mente.

Da diverso tempo leggo, sulla Home del noto social network americano link di giornali online o siti web contenenti dichiarazioni, fatte da alcuni VIP italiani (anche di fama internazionale), dai contenuti non propriamente leggeri. Ho letto affermazioni del tipo: “Se vince la destra lascio l’Italia”“Ho deciso! Lascio definitivamente l’Italia perchè gli Italiani…ecc.”

Premetto che dubito che queste parole siano uscite dalla bocca di queste persone che dall’Italia hanno avuto proprio tutto! Fama, notorietà, benessere, denaro e molte altre cose.  Sono sicuro che queste poche persone fortunate e privilegiate non possono avere detto frasi di questo tipo, consapevoli che la maggioranza dei cittadini italiani fa una vita dalla qualità nettamente inferiore alla loro e basata solo ed esclusivamente sul proprio lavoro. Vorrebbe dire “Sputare nel piatto dove si mangia”.

Ma anche malauguratamente se, inebriati dai fumi dei vizi di una o più notti di bagordi, questi VIP avessero di propria bocca o proprio pugno, detto e/o scritto queste affermazioni, il concetto che vorrei esprimere non cambia.

Stiamo vivendo un momento molto travagliato. Stiamo subendo un cambiamento nel nostro modo di essere, nella nostra concezione di senso dello Stato. Abbiamo bisogno di trovare una nostra comune identità nazionale. In questo periodo storico buio e grigio, molti di noi sono più propensi a “curare il proprio orticello” piuttosto che collaborare per il benessere comune (sono sicuro si possono portare molti esempi piccoli o grandi a suffragio di questa mia affermazione). Abbiamo bisogno di essere Stato, come lo sono i cittadini dei molti Paesi, Europei e non, in cui ho vissuto e vivo per lavoro in questi anni.

Questi post di sicuro non aiutano, anzi fomentano sentimenti ben peggiori.

Perché quindi, il management di Facebook (o il suo algoritmo) non blocca anche questi messaggi assieme a quelli che incitano odio o altri sentimenti deleteri?

Perché, a quanto pare, blocca solo quelli non allineati al cosiddetto pensiero comune? Perché gli organi di Stato non intervengono affinchè certi messaggi dannosi come questi non passino?

Io ho 37 anni, assieme ai miei coetanei od alle persone più grandi di età, ho ormai la mia personalità, la mia cultura, il mio modo di pensare ed il metodo per scindere ciò che è bene da ciò che è male; ciò che è giusto da ciò che è sbagliato.

Se leggo queste affermazioni (vere o false che siano) di personaggi pubblici, posso solo fare un sorriso ed una battuta sarcastica con gli amici al bar. Ma i ragazzini di 14, 15 anni o anche meno, che passano diverso tempo sui social, queste abilità non le hanno ancora acquisite: molti dei loro cervelli sono “spugne” che assorbono tutto. Hanno sete di imparare. Questi ed altri messaggi penetrano nella loro cultura che si sta formando giorno dopo giorno.

Cosa vogliamo per i nostri figli che abbiamo o che verranno?

Cordiali Saluti.

Pier Paolo Liuzzo