Scriviamo quello che nessuno vorrebbe leggere e che probabilmente leggeranno in pochi, perché il 31 dicembre, ultimo giorno dell’anno, è quello della festa, del cenone, dei brindisi, ma purtroppo è anche quello dei bilanci.

Il Bilancio del 2022 che va a finire è sicuramente positivo rispetto ai due anni precedenti in cui il Covid impazzava ma purtroppo è arrivata la guerra, le restrizioni, gli aumenti spropositati, i rincari, l’inflazione, lo spauracchio della guerra atomica e tanto altro che hanno minato ulteriormente le sicurezze della popolazione che guarda al futuro con molta apprensione.


La Televisione e i giornali ci hanno bombardato di notizie alcune della quali non confacenti pienamente alla verità, abbiamo creduto che i vaccini funzionassero contro la trasmissione del virus e siamo rimasti buggerati col risultato che ben pochi possono affermare di non essere stati contagiati e adesso assistiamo a un improvviso aumento di decessi per infarto fulminante: ci sono sempre stati, è vero, ma forse mai come adesso.

In tutto questo marasma e in questa brutta realtà che ci opprime abbiamo scelto di fare finta di nulla, di ignorare il fatto che il Covid esista ancora e una percentuale di chi lo prende forse rischia malattie ben più bravi, scompensi cardiaci, forse abbassamento delle difese immunitarie e tanto altro secondo alcuni studi scientifici.

C’è chi pensa, o almeno ci è stato detto, che il Covid oggi sia poco più che un’influenza (cosa molto opinabile), tuttavia se è l’influenza in auge in questo periodo con febbre a 40 gradi per almeno tre giorni non c’è affatto da stare allegri.

Sempre in tema di Covid, poi, adesso arriva un nuovo spauracchio dalla Cina.

Il rischio Covid, così come quello di contrarre una forte influenza, c’é eppure continuiamo a fare finta di niente, a vivere come si faceva nel 2019 e la pandemia non ha insegnato nulla: basta guardarsi attorno a dare un’occhiata ai supermercati e a tutti i luoghi affollati di gente che ignorano quanto sia facile contrarre anche solo il virus dell’influenza, quando forse basterebbero pochi accorgimenti per ridurre questo rischio.

Portare la mascherina anche solo nei luoghi più affollati è diventato un’optional preferiamo esporci a forti rischi piuttosto che indossarla per ridurre il rischio di un contagio, perché questo significa ammettere la verità, cioé che il mondo è cambiato e purtroppo nulla è più come prima e nulla forse lo sarà mai più.

Usare le protezioni nei luoghi affollati non significa affatto che dobbiamo rinunciare alla nostra vita sociale ma semplicemente rendersi conto che quello che è stato e come eravamo prima, non potrà mai più essere.

Lo scrivo con profondo dispiacere e con grande dolore perché le nuove generazioni, con ogni probabilità, non potranno mai vivere quello che abbiamo vissuto noi che oggi abbiamo oltre mezzo secolo di vita.

E questo non è giusto.

Non è giusto aver rovinato un mondo dorato come quello in cui eravamo abituati a vivere, perché anche se oggi facciamo finta di nulla, dentro di noi sappiamo che non è così e qualcosa si è rotto. E’ sufficiente osservare con attenzione gli sguardi dei bambini: anche durante i momenti di festa sono molto più tristi di quelli dei nostri figli, oggi trentenni, ai quali abbiamo consegnato un mondo deteriorato, devastato, succube dei potenti, con una popolazione che “beve” gran parte di ciò che le viene propinato senza ribellarsi, credendo che tutto sia vero e giusto.

Il mondo che abbiamo consegnato ai nostri figli e ai nostri nipoti è vergognosamente falso e fasullo, privo di ogni libertà individuale, anche se ci fanno credere che questa libertà esista.

Dovremo vergognarci perché questo mondo non ci è stato consegnato dai nostri padri, ma ci è dato in prestito dai nostri figli, tuttavia anche questa frase ambientalista famosa in tutto il mondo è stata etichettata e la libertà di espressione, l’ecologia, l’ambiente che dovrebbe essere patrimonio di tutti, è diventato sinonimo e appannaggio solo di uno schieramento politico.

Dovremmo vergognarci anche di questo, ma facciamo finta di niente, facciamo i nostri affari e invece di chiedere scusa ai nostri figli per la Società e il mondo che abbiamo loro lasciato, ci giriamo dall’altra parte, viviamo la nostra vita, facendo finta di nulla e che nulla in questi tre anni sia cambiato. Ci illudiamo di essere tronati indietro al 2019 ma purtroppo non è così: il mondo che conoscevamo non esiste più e il futuro sarà sempre più duro. Dovremo adattarci e forse cercare di cambiarlo, ognuno facendo quel poco che è in grado di fare, ma ne saremo capaci?

Buon anno!

Angelo Bottiroli