Sold out ieri a Diano Marina, al ristorante Mi e Ti, per la serata dedicata alla Zucca di Piozzo, alla quale sono intervenuti anche sindaco e vicesindaco di Piozzo (Antonio Acconciaioco e Sandro Scotto), presidente e vice della Pro Loco (Fausto Ameglio e Nando Musso), accolti dall’assessore al turismo dianese Luca Spandre che ha avuto modo di dialogare a lungo con i colleghi amministratori, individuando spunti per future collaborazioni.

Durante la cena sono state fornite curiosità ed informazioni sugli appuntamenti che Piozzo, località a metà strada tra Mondovì e Alba, dedicherà nel 2023 a questo suo fiore all’occhiello (l’altro è il famoso birrificio Baladin, ormai grande realtà internazionale): da “Di fiore in zucca” (23 aprile), quando saranno distribuiti gratuitamente semi per la coltivazione, alla grande “Fiera Regionale della Zucca” (29-30 settembre e 1 ottobre), durante la quale verranno esposti gli esemplari delle oltre 600 varietà coltivate nella località del Cuneese. L’iniziativa, che si svolge dal 1994, porta in tre giorni, in un paese di 1.000 abitanti, circa 30.000 visitatori.


Notevole è stato l’interesse dimostrato ieri sera dai presenti, in particolare a riguardo delle ricette e dei benefici salutistici. “Solo” cinque le varietà utilizzate nel delizioso menù di ieri. Ecco nel dettaglio le rispettive caratteristiche.

Hokkaido: varietà di origine giapponese, di grande qualità. Raggiunge al massimo i 2 kg. Buccia rosso brillante, liscia, sottile e commestibile. Polpa giallo-arancio, soda, asciutta e dal sapore di castagna. I francesi la chiamano Potimarron, la zucca-castagna. Molto versatile in cucina.

Delica: ibrido di creazione giapponese, verde scuro chiazzata, può pesare al massimo 3 kg. Polpa giallo scuro, spessa, soda, dolce e dal sapore di castagna. Di eccellente qualità, ideale per dolci, creme, vellulate e marmellate.

Zucca Piozzo: pesa al massimo 1 kg, scorza verde scuro, che maturando diventa arancione. Polpa giallo-arancio, soda e tenera, di straordinaria qualità. Utilizzata soprattutto per il risotto, consigliata per purée, ripieni e minestre. La più tipica: anni di ricerche hanno portato a registrazione del marchio e del disciplinare presso il Mipaaf.

Iron Cup: “coppa di ferro” per la sua scorza verde scuro, leggermente costoluta. Simile alla Delica. è più tardiva, deriva da incrocio tra una Moscata e una Maxima. Polpa arancione, soda e dolce. Versatile in cucina: ideale per creme, risotti e paste ripiene. Buona semplicemente a spicchi e cotta in forno, condita con sale, rosmarino e filo d’olio.

Mantovana: coltivata soprattutto nella Pianura Padana, dove viene chiamata anche “suca del capel” per la sua caratteristica forma a fungo. Grigio-verde, liscia, arriva sino a 4/5 kg di peso. Polpa molto soda e consistente, giallo-arancio di ottima qualità, adatta ai classici tortelli con amaretto e mostarda, ideale anche per dolci e vellulate.

Il prossimo appuntamento con le serate a tema di Mi e Ti è fissato per venerdì prossimo, 16 dicembre, con una cena che celebrerà un’altra straordinaria eccellenza agricola della Granda, il Porro di Cervere, in collaborazione con Comune di Cervere, Consorzio per la tutela e valorizzazione del Porro di Cervere e  locale Pro Loco. Info: 0183.882178 – mietidiano@gmail.com.