L’abbattimento delle barriere architettoniche è un tema importante non solo dal punto di vista del rispetto delle normative vigenti, che prevedono ad esempio l’obbligo di installare l’ascensore per tutti gli edifici con più di tre piani, ma anche dal punto di vista sociale, perché la presenza delle barriere architettoniche pregiudica in maniera importante la qualità della vita delle persone che hanno bisogno di spazi accessibili e senza ostacoli.
Secondo i dati, infatti, sono 3 milioni in Italia le persone bloccate dalle barriere architettoniche, e in Europa si stima che il 20% della popolazione subisca dei disagi in maniera diretta o indiretta a causa delle barriere negli edifici. Vanno infatti inseriti nel conteggio anche i soggetti obesi, persone con difficoltà motorie transitorie, persone con i passeggini.
Eppure le normative a riguardo ci sono. Oltre il testo unico dell’edilizia 380/2001, l’interpretazione comune della legge 13/89, contenente 12 articoli che stabiliscono le condizioni per realizzare edifici senza barriere architettoniche, argomenta il concetto di accessibilità come conditio sine qua non per migliorare la qualità della vita di tutte le persone, indistintamente dalla gravità della condizione fisica in cui riversano.
Per favorire l’abbattimento delle barriere architettoniche inoltre la Legge di Bilancio 2022 ha introdotto all’articolo 1 comma 42 il bonus barriere architettoniche, che prevede uno sgravio fiscale del 75% per i soggetti che realizzano interventi che hanno l’obiettivo di eliminare le barriere architettoniche.
Vediamo nel dettaglio come funziona l’agevolazione, a chi spetta e quali sono gli interventi ammessi.

Bonus barriere architettoniche: come funziona

Il bonus barriere architettoniche è una misura rivolta alle persone che dal 01 gennaio al 31 dicembre 2022 compiono interventi per l’abbattimento di ostacoli alla mobilità per edifici o singoli immobili già esistenti.


L’agevolazione prevede una detrazione fiscale del 75% sulle spese per realizzare il lavoro al fine di eliminare le barriere architettoniche.

Il rimborso viene versato in 5 rate annuali di pari importo.
Il bonus ha dei limiti di spesa per gli interventi in base al tipo di immobile.

Il tetto di spesa è così distribuito:

  • 50.000 euro per le unità immobiliari o le proprietà indipendenti collocate in edifici plurifamiliari;
  • 40.000 euro per gli immobili unifamiliari ubicati in edifici che hanno dai due agli otto appartamenti;
  • 30.000 euro per gli edifici che hanno più di otto unità.


I lavori possono essere realizzati anche in strutture nelle quali non sono presenti persone con disabilità. Rappresenta quindi un intervento per migliorare l’accessibilità degli edifici.

In più, rientrano nella detrazione anche i costi per l’eliminazione e per lo smaltimento dell’impianto precedente, nonché le spese per la progettazione.

Si ricorda infine che il bonus barriere architettoniche è distinto rispetto ad altri bonus edilizi che includono i progetti per abbattere le barriere architettoniche tra gli interventi finanziabili, quali il bonus ristrutturazioni e il Superbonus.

Bonus barriere architettoniche al 75%: a chi spetta?

Il bonus per eliminare le barriere architettoniche con la detrazione del 75% può essere richiesto sia dai privati sia dalle aziende. A chiarire questo aspetto è l’Agenzia delle Entrate nell’interpello 444 del 2022. Potranno dunque usufruire del bonus le società proprietarie di immobili sia classificati come strumentali sia come patrimoniali.

La detrazione inoltre spetta anche al conduttore che ha effettuato a proprie spese un lavoro di questo tipo, con l’obbligo però di avere un regolare contratto di affitto e l’approvazione del proprietario.