Questa mattina, alla presenza del Sindaco di Alessandria Giorgio Abonante, del Prefetto e delle massime Autorità locali, si è svolta una solenne cerimonia con cui l’Amministrazione Comunale ha inteso valorizzare la memoria storica e la presenza in Città del “Villaggio Istriani, Fiumani e Dalmati”: luogo di residenza di tanti profughi Italiani che – a seguito del Trattato di pace del 10 febbraio 1947 che assegnava alla Jugoslavia l’Istria e la maggior parte del territorio della Venezia Giulia – hanno raggiunto Alessandria.

Dei circa 350.000 tra Istriani, Fiumani e Dalmati costretti, alla fine del secondo conflitto mondiale, a compiere verso l’Italia quel drammatico esodo, in questo settantennio alcuni di loro e dei loro discendenti hanno costituito e continuano a costituire una componente laboriosa, creativa, pienamente integrata e significativa anche della Comunità alessandrina.


Il loro “Villaggio”– uno dei più ampi in Italia, ben più capiente dello stesso Quartiere XXXI Giuliano-Dalmata di Roma – rappresenta dunque per la Città un luogo (specificamente nel Quartiere “Cristo”) e un’icona importante, espressiva di una presenza che merita essere ricordata e valorizzata, anche sotto l’aspetto toponomastico.

La formale cerimonia di scoprimento delle indicazioni toponomastiche relative al “Villaggio Istriani, Fiumani e Dalmati” è stata dunque finalizzata a sottolineare questa “storia di comunità” all’interno della grande “storia cittadina” e della più vasta storia del nostro Paese e, a rimarcare i legami e l’attenzione del gesto compiuto dall’Amministrazione Comunale, era anche presente la Presidente Graziella Cazzaniga Palermo dell’Associazione Italiani di Pola e Istria – Libero Comune di Pola in Esilio.

Si tratta di uno dei cinque Soggetti istituzionali (insieme alla Associazione Dalmati Italiani nel Mondo – Libero Comune di Zara in Esilio, Associazione delle Comunità Istriane, Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Associazione Fiumani Italiani nel Mondo – Libero Comune di Fiume in Esilio) che costituiscono l’importante realtà della FederEsuli-Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati.

A questo riguardo – grazie ad un’efficace interlocuzione svolta dal Consigliere Comunale Giuseppe Bianchini – sono pervenuti e sono stati letti in pubblico i messaggi augurali anche da parte di David di Paoli Paulovich e di Giorgio Tassarolo (rispettivamente Presidente e Vicepresidente) dell’Associazione delle Comunità Istriane, di Franco Papetti Presidente dell’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo, di Chiara Sirk Presidente del Comitato Provinciale di Bologna dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.

Nel corso della cerimonia si è ricordato come la Legge 137/1952 che riservava ai profughi l’assegnazione di abitazioni di edilizia popolare, ebbe i suoi effetti anche sul territorio alessandrino sul quale, al pari di quanto accadde in altre località italiane, vennero edificati alloggi di carattere “popolare e popolarissimo”.

Infatti, «il 25 luglio dello stesso anno, i Rappresentanti delle principali Istituzioni cittadine interessate dal provvedimento (Sindaco, Presidente dell’Istituto Autonomo Case Popolari e Dirigenti dell’Ufficio Tecnico Comunale), si riuniscono allo scopo di individuare le aree e tutte le altre modalità della costruzione degli alloggi che, come si legge in una nota diramata dall’Agenzia Territoriale della Casa di Alessandria, deve avvenire “sollecitamente”.

A tale proposito, vengono formate delle apposite Commissioni che […] individuano nel quartiere Cristo la porzione di territorio idoneo ad ospitare i nuovi fabbricati.

Si tratta di un’area situata ai margini del tessuto urbano cittadino, non lontano dal complesso delle Casermette di via Acqui.

Il progetto, approvato il 31.08.1953, in fase di realizzazione ha un ridimensionamento: 207 abitazioni di cui 5 con tre camere più servizi, 17 con due camere più servizi e 185 con una camera e servizi, assegnate ai profughi, in virtù dello stato lavorativo, a partire dal 1959».

[fonte: Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea “Giorgio Agosti” – http://intranet.istoreto.it/esodo/luogo.asp?id_luogo=10 ]

La cerimonia odierna si è articolata anche in un secondo momento istituzionale ugualmente importante e strettamente correlato alla ufficializzazione toponomastica in Città del “Villaggio Istriani, Fiumani e Dalmati”.

La stessa data della cerimonia peraltro è stata scelta in modo non casuale. Ricorre infatti il 5 ottobre la data di anniversario della tragica morte di Norma Cossetto (Visinada, 17.05.1920 – Antignana, 5.10.1943), studentessa istriana, seviziata e uccisa ad Antignana nella foiba di Villa Surani, alla memoria della quale nel 2005 il Presidente della Repubblica Italiana ha conferito la Medaglia d’Oro al Merito Civile.

Per questo, dopo lo scoprimento toponomastico delle indicazioni toponomastiche del Villaggio, ci si è recati presso il Giardino Norma Cossetto (ubicato al centro del Villaggio e a lei dedicato con solenne cerimonia toponomastica nel febbraio del 2021) per porgere simbolicamente in ricordo di questa giovane italiana una composizione floreale con un serto di rose, riportante i loghi sia della Città di Alessandria che della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati.

In tale contesto è stata letta la motivazione della Medaglia d’Oro al Merito Civile alla memoria conferita dal Presidente della Repubblica: “Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio. 5 ottobre 1943 – Villa Surani (Istria)”.

Il gesto – semplice ma significativo, in continuità con quanto da alcuni anni Alessandria vive e promuove proprio in occasione dell’anniversario della morte e al pari di altri Comuni italiani nell’ambito dell’iniziativa “Una rosa per Norma Cossetto” – è stato infine reso più commovente dalla lettura del messaggio appositamente scritto per l’occasione dall’anziana cugina di Norma Cossetto, la signora Erminia Dionis Bernobi, così come dai messaggi inviati da Tito Sidari, Presidente emerito dell’Associazione Italiani di Pola e Istria – Libero Comune di Pola in Esilio, da Giorgio De Cerce, Presidente Provinciale di Novara dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, da Brunilde Boniciolli del Comitato di Alessandria-Tortona dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e da Giuseppe de Bergottini, Presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati.