Dopo il successo dell’incontro con il giornalista Domenico Quirico, si rinnova l’appuntamento in sala Pessini, per venerdì 25 marzo alle ore 21, con un incontro davvero interessante: “Il Caso Moro”, un evento dai contorni oscuri nella storia politica dell’Italia. Ne parleranno l’on. Federico Fornaro, già segretario della Commissione d’inchiesta sul rapimento e l’uccisione dello statista, con Piero Bottino, giornalista de La Stampa.

La mattina del 16 marzo 1978, giorno in cui il nuovo governo guidato da Giulio Andreotti stava per essere presentato in Parlamento per ottenere la fiducia, l’auto che trasportava Aldo Moro dalla sua abitazione alla Camera dei deputati fu intercettata e bloccata in via Mario Fani a Roma da un nucleo armato delle Brigate Rosse. In pochi minuti, sparando con armi automatiche, i brigatisti uccisero i due carabinieri a bordo dell’auto di Moro, Oreste Leonardi e Domenico Ricci, e i tre poliziotti che viaggiavano sull’auto di scorta, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi, quindi sequestrarono il presidente della Democrazia Cristiana.


Una verità giudiziale che ha condannato le Brigate Rosse come ‘manovalanza’ del delitto ma che non ha però sciolto le riserve di una verità storica che appare molto diversa. L’ultima commissione parlamentare d’inchiesta,  in cui Federico Fornaro era il segretario, si è chiusa nel dicembre del 2017 ed ha portato alla luce altri nuovi elementi che a distanza di 40 anni sono sicuramente serviti a ‘illuminare’ la scena iniziata il 16 marzo 1978 in via Fani a Roma con il massacro dei cinque uomini della scorta e il rapimento dello statista e conclusi con il ritrovamento del suo corpo dopo 55 giorni di prigionia. In questo contesto si proverà a cercare di ricostruire alcuni elementi facendolo da diverse angolature e spunti con i quali leggere questa vicenda, contestualizzando il periodo storico-politico italiano e internazionale partendo dalla formazione dello stato unitario.