Alessandria nella sua storia annota ottimi violinisti: di questi s’è disquisito sul profilo Roberto Ranfaldi nostro contemporaneo, ora di Giuseppe Demachi vissuto nell’epoca anteriore a quella di Nicolò Paganini

Giuseppe nasce nel cuore di Alessandria nel 1726, ragazzino studia musica nella nostra città ove apprende con profitto l’arte delle sette note, nonché i segreti del violino… Della bellezza hai le forme;/ vuoi esser trattato con affetto;/ della precisione hai l’orme,/ di tutti gli strumenti, sei il perfetto.


La carriera di musicista l’avvia a Torino, richiesto nella Cappella di Corte del Duca di Savoia.

Giuseppe appena sedicenne, per le sue qualità innate, inizia a comporre qualche brano, ben accolto dalla critica la quale lo considera ormai sia alla stregua di preciso esecutore, come quella di autorevole compositore … Ogni nota, a rigor, già è segnata/ nella forma, con l’armonia,/ non ancora è completata,/ da combinar con  la melodia.

Corre l’anno 1763 quando è in Alessandria, richiesto dalla Diocesi per occupare il posto di primo violino, maestro concertatore presso la cappella musicale del Duomo, un incarico istituzionale ottenuto a soli 37 anni.

L’attività è durata parecchio tempo, successivamente è a Casale, accolto dalla Famiglia dei Conti Sannazzaro, apprezzati come competenti cultori della musica.

Il soggiorno monferrino è per Giuseppe un’occasione di tutto rispetto, in quanto è richiesto a Ginevra, nella Prima Orchestra di professionisti, in virtù delle sue doti artistiche nonché per l’indiscussa preparazione.

Il suo nome ha varcato le Alpi; è in Renania alla corte della principessa Carolina Nassau-Weilburg; poi in Germania, ospitato dal barone Friedrich Melchior ha l’opportunità d’incontrare Wolfgang Amadeus Mozart.

I due autori hanno reciproca stima, progettano di collaborare assieme, un proposito lasciato nel vuoto in quanto, il compositore austriaco, è atteso improrogabilmente a Salisburgo.

L’alessandrino è considerato musicista a tutti gli effetti: .. Nasce la composizione,/ per motivo surreale,/ aiuta la meditazione,/ nella vita individuale… i suoi spartiti si trovano in Germania, nella biblioteca vescovile di Ratisbona, sono visibili a Washington nella Library of Congress, nell’Università della California, ecc..

L’ultimo viaggio lo compie a Londra ove tiene alcuni concerti, spegnendosi all’età di sessantacinque anni.

                                                                                 Franco Montaldo