Sono più di 30 anni che la città di Tortona attende il suo museo, quel “Romano” tanto apprezzato quasi mezzo secolo fa, poi dopo 6 lustri di chiusura tornato alla luce nel 2019 con l’inaugurazione della prima sala.

Ora il Comune di Tortona ha deciso di completarlo accendendo un mutuo per 900 mila euro. Lo ha reso noto il Sindaco di Tortona.


“C’é la possibilità di usufruire del mutuo per 900.000 euro con l’Istituto di Credito Sportivo per il Polo Culturale di Palazzo Guidobono – dice Federico chiodi – si tratta di un’opportunità che abbiamo valutato come percorribile e che consentirà di chiudere una altra annosa questione e restituire alla città il suo Museo nella piena funzionalità con importanti ricadute sotto il profilo della cultura e dell’istruzione, ma anche sotto il profilo del potenziale turistico.” Di la decisione, presa nell’ultimo consiglio comunale di approvare una variazione di bilancio che mette il Comune nella condizione di andare in questa direzione.

“Ovviamente – aggiunge il Sindaco – la sua approvazione non equivale ad una sottoscrizione immediata del mutuo. Vanno valutate attentamente le condizioni economiche estremamente favorevoli di questa operazione “a tasso zero”, a fronte però dell’erogazione immediata della somma totale, consentendo quindi di programmare ed effettuare subito i lavori. Si tratta comunque di una operazione che impegnerà il Comune per diversi anni: per questo motivo gli uffici coinvolti hanno lavorato su un piano che ne garantisce la sostenibilità economica. Ad oggi il Comune di Tortona già spende 20 mila euro per la valorizzazione dei beni storici a cui si aggiungerebbero economie derivate dall’efficientamento energetico dell’edificio e una stima, molto prudenziale, sui futuri incassi derivati dalla vendita dei biglietti d’ingresso. Sommando queste voci arriviamo ad una cifra annuale che coprirebbe i 36 mila euro circa a cui ammonterebbero le singole rate annuali di restituzione del mutuo.”

LA STORIA DEL MUSEO DI TORTONA

La prima notizia del museo si ha nel 1896 91 quando il 29 luglio di quell’anno il Comune e palesò l’esigenza di realizzare una sala apposita per mettere reperti storici, sigilli ad altre strutture della città. L’anima di tutto questo fu Aristide Arzano a cui è dedicata alla piazza antistante palazzo Guidobono, proprio dove si trova la sede del futuro museo. Arzano nel 1905 riuscì a realizzare una sala espositiva proprio nell’ex palazzo comunale in via Ammiraglio Mirabello, oggi sede della biblioteca civica. Lì venne collocato per la prima volta il sarcofago di Elio Sabino uno dei reperti più importanti ed è anche il secondo reperto che apre il futuro museo civico archeologico di Tortona.

La seconda data sulla storia del museo riguarda il 1955 quando tutti i reperti vennero portati a palazzo Guidobono nelle tre sale al pianterreno dove rimasero fino al 1989 quando il museo venne chiuso.

Una struttura che venne chiusa soprattutto dopo il dopo che l’ex sindaco Giuseppe Bonavoglia, storico locale, nel 1977 iniziò a sottolineare il fatto che più che un museo, quello romano, era un deposito di reperti messi alla rinfusa senza un ordine cronologico e senza un’adeguata protezione. Poi nell’ottobre del 1989 il museo venne chiuso a causa della mancanza di sicurezza, sia per i reperti, sia per il pubblico che poteva visitarlo.