Il ritrovo è indetto da un gruppo di genitori contrari alla chiusura delle scuole: “A un anno dall’inizio della pandemia, è inaccettabile che la presenza dei nostri figli in classe sia ancora considerata un pericolo. Capiamo l’emergenza ma serve ricordare alle istituzioni che la scuola è un bene comune irrinunciabile. Pedagogisti ed esperti dell’età evolutiva documentano ogni giorno i crescenti danni emotivi inflitti ai nostri giovani da questo periodo di brusco dissesto sociale e discontinuità che continua a protrarsi, privandoli di slancio, entusiasmo, spontaneità, certezze e speranze.”

1. I dati evidenziano che le scuole sono un luogo sicuro: i contagi avvenuti negli istituti scolastici hanno contribuito minimamente alla diffusione del virus.


2. Bambini e ragazzi si sono adattati di buon grado a tutte le disposizioni, pur faticose da gestire (soprattutto per i più piccoli). Il loro impegno non può essere cancellato con l’ennesima privazione del diritto all’istruzione in presenza e alla socialità.

3. La didattica a distanza non è equiparabile alla didattica in presenza: discrimina, genera dispersione scolastica e risente delle limitazioni proprie di ciascuna famiglia, creando ulteriori disagi, tensioni e difficoltà organizzative. Per definizione, la scuola dovrebbe essere un luogo di crescita sana e confronto, in grado di fornire a ogni giovane una base di partenza equa, affinché possa formarsi al meglio delle proprie possibilità. La DAD invece penalizza i più deboli amplificando le disparità.

4. La scuola è un luogo d’inclusione, dove i ragazzi imparano a conoscersi e ad accettarsi senza barriere, comunicando in libertà. Al contrario, la DAD enfatizza le differenze e le distanze, isola gli studenti dietro a uno schermo dal quale è impossibile giovare del contatto umano. In particolare, l’apprendimento a distanza è nocivo per gli alunni disabili, che si ritrovano soli, confinati nell’istituto scolastico senza i propri compagni.

5. Con la chiusura della scuola bimbi e ragazzi vengono di frequente affidati ai nonni che in virtù della loro fragilità e anzianità invece necessiterebbero di essere salvaguardati.

6.  La DAD impone ai genitori di vigilare costantemente sull’operato svolto dai figli obbligandoli spesso a colmare l’inevitabile vuoto di apprendimento causato da questa modalità di istruzione. Non tutte le famiglie però hanno modo di seguirli e sostenerli efficacemente nello studio come farebbe un insegnante, quindi, non di rado, uno dei genitori si vede costretto a rinunciare al lavoro per assisterli a tempo pieno.

Riapriamo le scuole, luogo sicuro.
Proteggiamo i diritti e il futuro dei nostri figli.

NB:

– evento autorizzato dalla questura. Ritrovo in Piazza della Libertà 1
– la manifestazione si svolgerà nell’assoluto rispetto dei protocolli anti-covid vigenti

– il diritto a manifestare è garantito e costituisce ragione valida per spostarsi, anche in zona rossa.

Per informazioni: tuttiascuola.wixsite.com/alessandria