Nelle centrali operative gli interventi hanno superato ormai di gran lunga quelli massimi previsti contemporaneamente, nei pronto soccorso la situazione di sovraffollamento sta diventando ingestibile e la trasformazione dei reparti per recuperare posti letto covid è in costante evoluzione.

Mentre si continua a parlare di vaccini, infermieri e operatori sanitari sono nuovamente sotto assedio. Situazione di grande emergenza che sembra ormai diventata ordinaria con conseguenze incalcolabili sui servizi e sugli operatori che ormai sono spremuti da circa un anno.  


Spostati e rispostati da un reparto o da un servizio all’altro. Lo stato di diritto è nuovamente saltato in nome dell’emergenza, le ore e i giorni di lavoro consecutivi si moltiplicano e le condizioni peggiorano. Se non si vedrà la luce a breve potremmo alzare bandiera bianca. E’ questo il messaggio che sembrano lanciare i colleghi. La disponibilità sembra essersi esaurita nonostante il grande spirito di sacrificio mostrato sino ad ora. Come è successo più volte, nonostante le assunzioni fatte  che ancora una volta non sono stati sufficienti, molte aziende corrono quando si supera il limite con una immissione di risorse che si muove lentamente o addirittura è difficile trovare. “Stiamo dando il più ampio contributo anche nel tracciamento e nei punti vaccinali oltre che negli ospedali, ma occhio perché c’è un limite a tutto“: dichiara Francesco Coppolella, segretario regionale del NurSind.

Auspichiamo e confidiamo che finisca presto e che non si ripresenti più una simile condizione perché sarebbe impossibile da affrontare un’altra volta.

Adesso auspichiamo in una vera e reale accelerazione della campagna vaccinale che nei prossimi mesi, usciti da questa condizione, possa permetterci di non ricadere in questo incubo. 

Anche su questo aspetto, noi infermieri daremo il nostro contributo, certo quando la pressione si allenterà. Il Governo pare abbia ascoltato la nostra proposta di allentare il vincolo di esclusività permettendo agli infermieri del servizio sanitario  di somministrare i vaccini al di fuori dell’orario di lavoro. Gli infermieri saranno determinanti anche in questo dimostrando di essere la principale risorsa utilizzata nella lotta al covid.

Francesco Coppolella Segretario Regionale NurSind Piemonte