La via delle sartine, oggi via Migliara, era arredata da tante panchine. La memoria porta alla fine del secolo scorso, quando le ragazze, nella bella stagione, siedevano a cucire gli eleganti abiti confezionati a misura delle raffinate committenti.

Le passamanerie, gli aghi delle più svariate dimensioni, il filo, le fettucce, i bottoni, a volte impreziositi da monili, sono offerti da ambulanti di passaggio. Il decorrere dei giorni ha trasformato, parte di questa categoria di venditori, in rappresentanti, i quali si presentano alla clientela, in giorni stabiliti.


Le forniture, stando così le cose, di questi accessori indispensabili alla confezione dei vestiti, non avviene con regolarità. L’acquisto, pur sia in tempi programmati, è sempre in dipendenza alle altrui comodità. La famiglia Bobba è sensibile alle necessità delle brave artigiane per cui, il giorno 2 febbraio  dell’anno 1900, decide di eliminare i tempi morti d’attesa, propone direttamente merceria, chincaglieria, filati, ecc..  in un locale, posto intenzionalmente all’inizio di questa strada, quasi per offrire la possibilità, a tutte, di affrettare le consegne.

Le sartine hanno apprezzato  l’intuizione di questo commerciante, non mancano di rifornirsi, secondo il proprio gusto, avvalorano le esigenze della clientela, proprio in questo negozio, da tanto tempo atteso.

La famiglia Bobba, del resto, ha colmato quest’inspiegabile vuoto, propone nel suo esercizio sempre prodotti, i migliori, offerti dalle ditte produttrici.

La convivenza è sempre stata ottima, oggi come allora, regna la più sincera stima, fra venditore ed acquirente, mentre le esigenze della moda continuano a cambiare.

I prodotti offerti sono sempre à la page, per dirlo con la consuetudine dei francesi.

La precisione di queste fanciulle è assai nota dalla storia; fra le mura di queste case, pare si sia confezionato l’abito da sposa di Madre Teresa Michel: altri illustri personaggi hanno apprezzato il lavoro delle sartine di Alessandria, la loro manualità nel confezionare abiti, un’attività più vicina all’arte piuttosto dell’artigianato, comunque la bravura, la  pazienza infinita, il saper fare sono indispensabili nei lavori di sartoria.

I titolari, nonostante questi validi valori, decide di cedere l’esercizio, nei primi anni 1960, a Barcellona.

I nuovi proprietari continuano con la tradizione ereditata, propongono sempre gli eccellenti prodotti della più raffinata merceria, secondo il dettato della moda.

L’esercizio commerciale, da quel due febbraio dell’inizio secolo, fortunatamente non è strutturalmente cambiato, ha mantenuto gli stessi arredi.

Entrando si sente il profumo, ancora, di quel medesimo legno, costruito appositamente per proporre, alle sartine di quei tempi, gli oggetti, indispensabili per confezionare i sontuosi vestiti per le più disparate occasioni.

                                                                                           Franco Montaldo