i Carabinieri del Comando Provinciale di Imperia hanno eseguito nelle province
di Napoli, Potenza e Terni – unitamente ai Comandi dell’Arma territorialmente competenti – 15 misure
cautelari (delle quali 10 in carcere e 5 sottoposizioni all’obbligo di dimora) emesse dal Giudice per le
indagini preliminari su richiesta della locale Procura, nei confronti di altrettanti soggetti appartenenti
ad una organizzazione criminale di origine campana, ritenuti responsabili di associazione per
delinquere finalizzata a perpetrare truffe in danno di persone anziane, commesse in Emilia Romagna,
Friuli V.G., Liguria, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto.
In particolare, l’inchiesta ha comprovato l’esistenza di cinque distinte batterie, tra loro collegate in
ragione della conoscenza dei luoghi da colpire da parte degli affiliati.
L’indagine – avviata nel novembre 2018 e convenzionalmente denominata “Gerione” (rievocando la
falsità e la malvagità dei fraudolenti di raffigurazione dantesca) – ha consentito sia di documentare la
riconducibilità agli indagati di 42 episodi delittuosi (dei quali 2 consumati e 5 tentati nella provincia
di Imperia), il cui danno complessivo è stato pari ad euro 300.000 circa – sia di definire i ruoli dei
singoli adepti dell’organizzazione criminale.
L’associazione utilizzava una tecnica ormai collaudata: alcuni sodali, dopo aver contattato la vittima
al telefono (eseguivano tentativi su diversi “bersagli”, scelti in ragione della posizione dei complici
già presenti sul territorio, fino ad individuare la persona emotivamente più fragile, la cui abitazione
fosse ubicata in periferia, lontano dalle principali vie di comunicazione e da presidi delle Forze
dell’ordine, ma vicino a stazioni ferroviarie o di autobus per agevolare la fuga dei sodali incaricati di
operare sul territorio) – qualificandosi come appartenenti alle forze dell’ordine o avvocati – riferivano
che un prossimo congiunto aveva provocato un incidente stradale senza essere coperto
dall’assicurazione. Pertanto, con insistenza ed approfittando di uno stato di procurata tensione e
soggezione, chiedevano una somma di denaro o preziosi per poter “liberare” il parente, a titolo di
cauzione. Ricevuto l’assenso, il complice o i complici in attesa in strada – in contatto con il telefonista

  • si presentavano come “emissari” per ritirare denaro o oggetti di valore (in genere monili in oro).
    Nel corso dell’attività investigativa – tra novembre 2018 e maggio 2019 – su indicazioni dell’Arma di
    Imperia sono state tratte in arresto in flagranza di reato altre 5 persone, rispettivamente ad Aosta (2),
    Albenga (SV), Mestre (VE) e Milano, trovate in possesso complessivamente di kg 1,2 circa di monili
    in oro e preziosi vari, sottoposti a sequestro e successivamente restituiti ai legittimi proprietari.
    Fortunatamente, non tutti i 42 episodi menzionati sono stati consumati. In molti casi i truffatori hanno
    gettato l’esca, senza però riuscire ad aggirare la vittima perché non aveva figli o nipoti ovvero perché
    insospettita dalla richiesta di oro e preziosi insieme al denaro. In un’occasione, un’anziana donna ha
    riferito “Non mi convince. Ora chiedo ad un amico Carabiniere”, affermazione che ha fatto desistere
    il malvivente.

Le persone sottoposte a provvedimento cautelare sono tutte di origine campana, di età compresa tra i
22 e i 58 anni, già note alle Forze dell’ordine, alcune delle quali con precedenti specifici. Gli arrestati
sono ristretti presso le Case Circondariali di Napoli, Potenza e Terni.
Alle operazioni hanno preso parte 80 Carabinieri.
La truffa ai danni delle persone anziane è un reato che può essere prevenuto, adottando le idonee
misure di prudenza. Presso le 20 Stazioni nella provincia sono disponibili brochure appositamente
realizzate che, oltre ai recapiti dei presidi locali, contengono consigli sul tema, ritrovabili anche sul
sito www.carabinieri.it, nell’area dedicata ai servizi per il cittadino (link:
http://www.carabinieri.it/cittadino/consigli/tematici/giorno-per-giorno/contro-le-truffe).