Giorgio nasce in Alessandria. Segue le orme del padre Giovanni per scegliere la carriera di pilota di velivoli in Aereonautica ove termina la vita terrena in un’esibizione a Ramstein 1988 a soli 31 anni della P.A.N. I due fratelli di Giorgio Alessio, Luigi e Gian Mario, sono ufficiali superiori di carriera nella stessa Aerma.Tutti diplomati all’istituto Alessandro Volta di Alessandria.

L’impegno di Giorgio s’è sempre distinto: dapprima come studente dell’Istituto Tecnico Volta di Alessandria,  successivamente è nell’Aereonautica Militare come pilota, una passione per il volo, acquisita sulle orme del padre Giovanni, già maresciallo motorista.


Con la sua determinazione innata ottiene ben presto il grado di Capitano Pilota, una carriera impegnativa verso la quale ha dimostrato inclinazione, passione, parecchio interesse, un brevetto davvero meritato, acquisito da studio, competenza, ferrea preparazione.

Dunque, Giorgio è Ufficiale Pilota di carriera, in forza alla novantunesima Squadriglia del nono stormo dedicato a Francesco Baracca, altro grande aviatore a Grazzanise, nei pressi di Caserta, inquadrato nel settore Combat Ready,  tradotto letteralmente sarebbe combattimento preparato, su caccia intercettatore F 104 S.

La sua bravura con i comandi è notata dai superiori i quali lo inquadrano nella PAN, Pattuglia Acrobatica Frecce Tricolori, nel 1985 con il ruolo di primo gregario sinistro; egli, nonostante la giovane età, ha all’attivo 3500 ore di volo, un’esperienza notevole alle spalle.

La sua esistenza termina  nel tragico incidente, avvenuto a Ramstein nella Germania Federale il 28 agosto del 1988 quando, durante un’esibizione, tre velivoli Aermacchi a getto, biposto AM 399 della PAN, volando in formazione stretta, in un’evoluzione a bassissima quota sono coinvolti. Si toccano. Precipitano. Oltre a Giorgio perdono la vita il capo formazione, tenente colonnello Mario Naldini di Firenze, il primo gregario di sinistra, tenente colonnello Ivo Naturelli di Palermo.

Uno di questi aerei, ormai senza guida, precipita sul pubblico. L’impatto   provoca il decesso di parecchie persone. con oltre cinquecento feriti, tutti spettatori andati ad assistere le stupende evoluzioni dei nostri preparatissimi avieri.

                                                                                 Franco Montaldo