La FIALS Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità di Alessandria, per domani mattina, mercoledì 17 giugno, ha organizzato un flashmob di protesta davanti all’ospedale di Tortona nell’ingresso carraio, cioé in piazza Cavallotti, già teatro di tante manifestazioni in passato ai tempi di Chiamparino quando l’ospedale venne drasticamente ridimensionato e di cui proponiamo immagini di repertorio ed è proprio quella delibera regionale che sancì il ridimensionamento che impedisce un completo rilancio dell’ospedale. Lo dice il sindacato Fials.

Non indichiamo l’ora della manifestazione per evitare possibili assembramenti che, come noto, sono vietati, indichiamo però i motivi di questa manifestazione che nasce dalla “fumata nera” avvenuta in un recente incontro che la Fials ha avuto con l’Asl AL per discutere del futuro della Sanità in provincia di Alessandria.


Le risposte secondo il Sindacato sono non sono state soddisfacenti.

“Le risposte arrivate da parte dell’amministrazione Sanitaria – si legge in una nota del Sindacato – sono state fumose, incomplete, interlocutorie, estremamente deludenti, tanto che la nostra delegazione ha deciso di lasciare la sede del confronto in aperto dissenso con l’atteggiamento posto in essere dalla controparte”.

Lo scoglio rimane sempre quello della Legge regionale che ha privato l’ospedale di Tortona di tanti reparti.

“L’affermazione che più ci ha preoccupato – prosegue la nota – è stata quella che la famigerata legge 1/600, fortemente voluta dalla precedente Giunta regionale, causa di tagli lineari indiscriminati che hanno distrutto il Sistema sanitario regionale, già profondamente minato da decenni di scelte errate, non possa essere superata. Evidentemente, la tragedia del Coronavirus poco o nulla ha insegnato a chi deve gestire la sanità pubblica, quindi abbiamo deciso di esprimere tutte le nostre preoccupazioni e la nostra protesta a fronte di questo immobilismo senza nessuno sguardo rivolto ad un futuro di miglioramento, organizzando un flashmob davanti all’ospedale simbolo della tragedia che ha colpito la sanità alessandrina”.