Ora che finalmente possiamo uscire dai confini della nostra città e del nostro quartiere è il momento, l’occasione, di conoscere ciò che è più vicino a noi e che molto spesso non conosciamo.  Con l’aiuto della nostra Responsabile della Sezione Didattica, Antonella Ferraris, appassionata escursionista e blogger di montagna, vi proponiamo alcuni itinerari escursionistici, che ci permettono di scoprire, immergendoci nella natura, luoghi radicati nella nostra storia e nel nostro immaginario. Gli itinerari che vi proponiamo, questa e la prossima settimana, permettono di percorrere  i sentieri dei partigiani in Val Borbera, sono percorribili da tutti, in quanto sono modulabili in lunghezza, si può scegliere se percorrerli integralmente o fermarsi. Occorrono scarpe da escursionismo, i bastoncini sono consigliabili per migliorare la stabilità e soprattutto è consigliabile portare con sé una borraccia d’acqua, perché non ci sono fonti utilizzabili lungo il percorso.

Vi diamo due suggerimenti, entrambi con partenza nei pressi di  Roccaforte Ligure, che permettono di esplorare i luoghi dove agì il distaccamento “Franchi” della brigata Pinan – Cichero. La partenza è collocata alla Pieve di San Giorgio. Da lì, una breve rampa sulla destra conduce ad un punto panoramico, da cui si dipartono due itinerari, entrambi in cresta. A sinistra, il segnavia CAI 275 conduce a Lemmi passando per il Monte Rosso e il Monte Castagnaro, con un piacevole saliscendi e ampi scorci su Lemmi e sulla Valle Spinti. Si tratta di un sentiero prevalentemente in ombra, nel bosco, tra cespugli di timo selvatico molto profumati. La cartellonistica del progetto “Memoria della Alpi” ancora sul posto consente di identificare il luogo, ora non più identificabile, dove furono scavati dai partigiani ricoveri ampi abbastanza da nascondere cinque – sei persone, per alcuni giorni, durante i rastrellamenti. Questo itinerario, usato anche dagli abitanti di Lemmi per salvarsi dai rastrellamenti dell’inverno 1944-45, secondo alcuni ha un’origine molto remota: si trattava infatti di un cammino romano che univa Libarna all’alta Val Borbera


Il secondo Itinerario, che si affaccia invece sul versante del Borbera, unisce Roccaforte a Pertuso (segnavia CAI 260) ed è più soleggiato, per cui è meglio prevedere di portare con sé un cappello, se il tempo, finalmente diventerà soleggiato. Consigliamo di percorrere l’itinerario sino al bivio per il paese abbandonato di Avi, che fu sede del primo distaccamento partigiano della Val Borbera, comandato da Franco Anselmi “Marco” e successivamente sino al luogo, panoramicissimo, detto La croce degli Alpini: il tratto finale della discesa su Pertuso è riservato agli escursionisti esperti (catene e corrimano lungo l’itinerario) e non è adatto ai bambini.

Il ritorno, in entrambi i casi, si svolge sullo stesso itinerario di salita. Una sosta alla Pieve di San Giorgio è consigliabile, se si è portato il pranzo al sacco, per consumarlo all’ombra dei platani; a Roccaforte si possono scoprire i luoghi  legati alle azioni dei partigiani.

Oltre alla possibilità di trascorrere una giornata immersi nella natura e nella storia, vi assicuriamo che le possibilità di imbattersi in assembramenti sono davvero molto scarse!

Isral – Alessandria