In altri anni, oggi, domani e lunedì la città di Tortona sarebbe stata invasa dalle bancarelle e ci sarebbero state diverse manifestazioni, ma non tutto è andato completamente perduto: i manifesti che ricordano la festa ci son o ugualmente e – malgrado il Covid-19 ci saranno ugualmente alcune iniziative anche se si tratta, ovviamente, di iniziative particolari per una festa che quest’anno definire “anomala” è a dir poco riduttivo

La ricorrenza di Santa Croce trae origine da una festa antichissima che risale all’epoca paleocristiana, nata a seguito del ritrovamento di una scheggia di legno ritenuta appartenere alla croce sulla quale fu crocifisso Gesù, ritrovamento che, secondo  la tradizione, sarebbe avvenuto per opera di Sant’Elena, madre di Costantino.


Nel VII secolo questa festa fu introdotta nell’Occidente cristiano e fissata nel calendario liturgico nella giornata del 3 maggio.

Tortona è legata alla Festa del “ritrovamento della croce” (inventio crucis) dalla presenza in città di reliquie – alcuni frammenti di legno e due spine della corona – custodite e conservate in Cattedrale, nella croce in legno artisticamente lavorata del primo altare della navata destra.

Inizialmente, si trattava di una festività unicamente religiosa, si deve aspettare il 1836 perché  sia riconosciuta valida anche civilmente e, quindi, da esclusivamente religiosa, divenga formalmente “Festa patronale”. Successivamente, nel 1862, si cominciò a far coincidere la festa di S. Croce con la “fiera di primavera”, antica fiera cittadina – documentata fin dal 1714 – molto rinomata, che richiamava in città soprattutto gli agricoltori provenienti da regioni e zone limitrofe, che erano interessati all’esposizione di attrezzature agricole, carri, carrozze, finimenti, attrezzi vari e alla rassegna di bestiame al foro boario. Da ultimo, nel 1882, fece la sua comparsa nei programmi dei festeggiamenti, tra i giochi e le attrazioni organizzate per la festa, la Tombola di Beneficenza.

Festa, fiera e tombola diventavano così gli ingredienti essenziali di questa ricorrenza che viene celebrata ogni anno in una delle prime domeniche di maggio e che costituisce un’originale tradizione conservata – pur tra alti e bassi, con rinnovamenti e trasformazioni – fino ad oggi.

Quest’anno sarà possibile commemorare la Festa della nostra città grazie alla celebrazione della messa officiata dal Vescovo Vittorio Viola, lunedì 11 maggio alle ore 18 – trasmessa in diretta streaming su www.radiopnr.it – alla quale parteciperà il Sindaco Federico Chiodi in rappresentanza di tutta la cittadinanza.

Non solo, ma a memoria d’uomo non si era mai visto che il Comune festeggiasse Santa Croce pubblicando una serie di documenti storici riguardanti la festa e immagini che risalgono al passato ed è interessante scoprire che le fiera dei vini che si svolgeva ai giardini della stazione durante gli anni settante era nata col ventennio fascista, periodo in cui a Tortona c’era anche un circuito motociclistico.

E poi il boom degli anni settanta con la Mostra delle Attività economiche del Tortonese, prima allo “Scolastico” e poi dal 1977 alla ex caserma e chi scrive ricorda ancora quegli anni in cui ogni stanza era dedicata ad attività economiche ma anche ad associazioni.

Fu un avvenimento importantissimo per la città di Tortona voluto dall’allora Sindaco Gianfranco Galluzzi con la presenza del Ministro Romita. Sempre nello steso anno nacque il Canzoniere Popolare Tortonese che realizzò una musicassetta con canzoni tutte in dialetto e chi chi scrive ha ancora.

E poi le rassegne degli anni 80 col sindaco Fabrizio Palenzona che guidava una giunta anomala DC-PCI. Un bellissimo racconto dei momenti più importanti della festa patronale di Tortona con immagini d’epoca in un file pdf di 40 pagine che vale la pena consultare

Immagini che potete trovare sul sito del Comune al link https://www.comune.tortona.al.it/allegati/Cultura/mostra_santa_croce/storia_della_fiera_di_santa_croce.pdf

e poi c’è il filmato, assolutamente da non perdere, al link https://www.youtube.com/watch?v=TBepy27PN-4