Il 28 Aprile 2020 sarà la Giornata Mondiale Vittime dell’Amianto, e nonostante i tempi eccezionali che stiamo vivendo, la Città di Casale Monferrato, simbolo mondiale della Lotta all’Amianto non vuole rinunciare a celebrare l’anniversario.

Era il 28 gennaio 2005, quando durante il Forum Mondiale sull’Amianto a Porto Alegre, in Brasile, l’Abrea, Associazione Brasiliana degli Esposti all’Amianto, propose che il 28 Aprile, già Giornata Mondiale per le Vittime del Lavoro, diventasse una data dedicata specificatamente alle Vittime dell’Amianto.


Vittime che continuano a essere mietute, in tutto il mondo, in nome di una visione che vede il valore economico più importante del valore delle vite umane.

Una storia, questa, che ancora cerca la sua unica conclusione possibile: ottenere un mondo libero dall’Amianto. Una storia che vede ancora poteri forti in lotta con Città, associazioni, singoli cittadini che agiscono contro l’uso d’Amianto.

Secondo i dati le vittime di amianto nel mondo sono circa 100.000*. Un numero che sarebbe certamente in grande crescita se fra i paesi che ancora estraggono, lavorano, commercializzano l’Amianto, fosse accertata come causa della morte il mesotelioma. Ma una fotografia dell’Africa, dell’India, della Cine, della Russia non dispone dei teleobbiettivi che consentirebbero un ritratto nitido del numero di morti per amianto. Un limite questo che sembra non casuale, in un mondo in cui l’EPA, Environmental Protection Agency Americana, reinserisce l’amianto nella lista dei materiali legalmente utilizzabili in edilizia (lo stesso Ente aveva denunciato il pericolo derivante dall’Amianto nel 1989) aumentando vertiginosamente la percentuale di superficie terrestre dove l’Amianto è legale.

Eppure c’è una piccola città che si è fatta spazio e continua a crescere, simbolicamente, contando sempre di più nel dibattito mondiale su questo tema. Casale Monferrato è la Città simbolo nel mondo della lotta all’Amianto. La prima ad averlo vietato sulla sua superficie comunale, la prima ad aver denunciato la pericolosità di questa fibra, la prima ad aver portato a processo in Italia una multinazionale (Eternit S.p.a.), la prima ad aver costruito un monumento per la Lotta all’Amianto.

Qui, da anni, sindacati (CGIL, CISL e UIL), associazioni (fra tutte l’Afeva Associazione Familiari e Vittime dell’Amianto), istituzioni pubbliche (il Comune e la Regione attraverso l’Arpa Piemonte soprattutto) lavorano insieme su tre parole chiave: bonifica, ricerca, giustizia.

Il luogo della città che rappresenta questo impegno è il Parco Eternot. Nato sui resti della fabbrica di manufatti d’Amianto più grande d’Europa, l’Eternit, questo luogo è stato convertito, attraverso un processo durato tre decenni, governato con continuità dalle amministrazioni che si sono susseguite e partecipato attivamente dagli abitanti della città. Il 10 Settembre 2016 questo luogo è stato restituito alla socialità. Fin dalla sua inaugurazione si è rivelato essere un grande monumento composto da azioni, monumenti, piante posti per ricordare le vittime d’Amianto ma anche e soprattutto, per celebrare la Città della Lotta all’Amianto.

Un monumento vivo, il Vivaio Eternot composto di piante di Davidia Involucrata, progetto di Gea Casolaro, raccoglie attorno a sé una rete umana composta dai volontari che curano le piante, dalle scuole che si occupano degli innesti, dalle persone, enti, istituzioni che ogni anno ricevono il Premio Eternot per essersi distinti positivamente nella lotta all’amianto.

Dalla data di inaugurazione del parco, ogni 28 Aprile, si è tenuta in città una grande giornata di celebrazione, dedicata alle persone che per colpa dell’amianto non ci sono più, con la volontà di fare un punto sulla situazione, sostenere le realtà che lottano per un mondo libero dall’amianto e stimolare la bonifica, la ricerca, la giustizia.


Quest’anno purtroppo non sarà possibile trovarci insieme e proseguire su questa strada ma la città non vuole rinunciare al suo ruolo. Per questo motivo Legambiente Circolo Verdeblu, con il patrocinio dell’Afeva e del Comune di Casale Monferrato, si fa promotrice di un’iniziativa che ricalca alcune esperienze virtuose recenti in tema di informazione coniugandole con la sempre più importante presenza di questi temi su internet e lancia un bando per la redazione di una pagina dedicata al Parco Eternot, alla sua storia, al Vivaio e al Premio Eternot che verrà pubblicata su Wikipedia (12.000 caratteri massimo, con corredo di foto e immagini).

Il bando è riservato ai ragazzi in età scolastica domiciliati nel territorio del Monferrato. La pagina che risulterà più completa e pertinente verrà selezionata da una Commissione composta dal Sindaco di Casale Monferrato Federico Riboldi, dal Presidente di Afeva Casale Monferrato Giuliana Busto, da Gea Casolaro, artista che firma il monumento alla città della lotta all’amianto, e dal Presidente di Legambiente di Casale Monferrato Vittorio Giordano.

Il singolo o il gruppo vincitore riceverà 300 euro in denaro.

L’iscrizione e la partecipazione al concorso sono completamente gratuiti e riservati a ragazzi singoli o a gruppi (max di tre ragazzi ciascuno). Il concorso apre ufficialmente il 28 Aprile 2020 e si concluderà il 29 Maggio 2020 alle ore 12.00. Gli elaborati dei concorrenti dovranno pervenire tassativamente entro e non oltre tale data e inviati, in formato PDF, all’indirizzo mail info@legambientecasale.it