“Una strage!” Cosi il Sindaco Federico Chiodi definisce quello che il Coronavirus ha fatto e continua a fare nella nostra città mietendo vittime in continuazione. “E ogni volta che uscite – dice – mettete rischio la vostra vita e quella delle altre persone.”

In questo modo fermo e al tempo pieno di esortazione, il primo cittadino di Tortona ha illustrando i dati statistici degli ultimi anni relativi al numero dei tortonesi morti nel mese di marzo e li ha messi a confronto con il mese appena concluso. Ebbene, i numeri fanno accapponare la pelle: da una media di 30 decessi più o meno stabile negli anni scorsi, il numero dei Tortonesi deceduti nel mese di marzo appena concluso è stato quasi il quadruplo: 110 decessi.


Si può tranquillamente affermare, quindi, che tra le persone effettivamente diagnosticate positive al Coronavirus, quelle presumibili e quelle che invece sono morte tra le mura domestiche, che il Coronavirus, solo per quanto riguarda la città di Tortona, ha ucciso circa 80 residenti.

Appare evidente, quindi, che il numero ufficiale dei morti censito dalla Regione Piemonte (193 solo in provincia di Alessandria) è molto, molto sottostimato e potrebbe essere 4 volte tanto, se non di più.

A snocciolare i dati su quella che lo stesso Sindaco Chiodi definisce “una strage” e lo steso primo cittadino, nell’ennesimo messaggio alla popolazione che invita – per l’ennesima volta – a rimare a casa.

“Abbiamo i dati definitivi dei morti del mese di marzo – dice Federico Chiodi – nel 2019 in questo mese sono mancate 27 persone; nel marzo 2020 il numero è salito a 110 persone: 62 uomini e 48 donne. Non possiamo dire con esattezza quanti di questi decessi siano per Coronavirus, perché non sempre vene specificato nel certificato di morte, tuttavia è evidente che se la media degli anni precedenti è sempre stata intorno alle 30 persone, è inevitabile constatare che questa malattia ha avuto una ripercussione molto forte sulla nostra comunità; talmente forte che una strage di questo genere personalmente non la ricordo nella storia recente”

“Credo – ha aggiunto Federico Chiodi – che un numero simile di morti per un unico evento, non ci sia stato nella storia repubblicana della nostra città. E’ chiaramente una crisi grave e importante ed è per questo che mi rivolgo ancora una volta voi cittadini di Tortona per pregarvi di rispettare quelle che sono le regole. Io so che molti tortonesi in questo periodo non si stanno attendendo alle normative. Lo vediamo quando siamo costretti ad uscire : è evidente che il numero delle persone in giro è superiore a quello che dovrebbe essere. Soprattutto è superiore ai primi giorni di questo mese dove, forse si sentiva di più l’emergenza.”

“Alcune persone – aggiunge Chiodi quasi implorando i tortonesi – stanno iniziando probabilmente a trovare delle scorciatoie ma io ve ne prego: se dovete fare la spesa cercate di farla una volta la settimana e un solo membro per gruppo familiare, così come stabilisce la normativa. Non andiamo più volte al giorno o tutti giorni a comprare due cose per poi avere la scusa per uscire di nuovo. Non è così che salveremo la nostra Comunità. Allo stesso modo, se siete dei fumatori e dovete andare dal tabaccaio cercate di comprare quantitativi tali da non andarci tutti santi giorni perché ogni volta che uscite mettete rischio la vostra vita e quella delle altre persone.”

“E’ necessario fare uno sforzo, me ne rendo conto – ha concluso Chiodi – La noia può essere un grosso l’amico in questa fase ma io credo che questa sia la prima volta, nella nostra storia, in cui possiamo effettivamente salvare delle vite stando a casa seduti sul divano. Non credo sia mai successo prima. Vogliamo veramente dimostrare che non riusciamo a fare nemmeno questo? E allora siate il più possibile dei cittadini modello, non cercate scorciatoie, tenete duro e saremo premiati. Non voglio che il mese di aprile abbia un bilancio di morti come il mese di marzo. Non voglio che si ripeta una strage di questo genere. Non sta tanto a noi e alle forze dell’ordine e fanno sicuramente anche le sanzioni ma sta a ciascuno diffondere il più possibile questo messaggio a tutte le persone. Grzie”