“Tenere almeno un metro di stanza dalle persone” così recita una delle norme del nuovo decreto del Governo anticoronavirus varata mercoledì 4 marzo, ma come fanno i commessi dei supermercati a rispettare questa norma?

Attenzione perché lo stesso decreto all’ articolo 2 comma D spiega che “i sindaci e le associazioni di categoria promuovono la diffusione delle informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie di cui all’allegato 1 (cioé le norme igieniche e di sicurezza che prevedono la distanza di almeno un metro tra le persone) anche presso gli esercizi commerciali.”


Quindi queste norme igieniche devono essere rispettate da tutti ma se andate al supermercato troverete tutti commessi che svolgono il loro lavoro normalmente con i clienti che passano davanti a pochi centimetri di distanza e comunque ad una distanza inferiore a quella di un metro.

Nella giornata di ieri abbiamo fatto un piccola indagine facendo il giro di alcuni supermercati per verificare la situazione e praticamente non abbiamo riscontrato quasi nessuno che rispettava questa disposizione: i commessi perché – non per colpa loro – ma erano impossibilitati a farlo, vista la vicinanza con clienti e questi ultimi che si mettevano in coda, uno vicino all’altro.

Abbiamo provato ad interpellare i direttori dei supermercati di Tortona e la risposta è stata quasi unanime: “Non dipende da loro ma dagli organi superiori.”

Da quello che abbiamo potuto appurare nessun commesso usava la mascherina che forse sarebbe la soluzione più semplice per continuare a fare il loro lavoro a distanza inferiore al metro dalle persone e sarebbe il sistema per preservare la loro salute soprattutto, ma anche quella dei clienti, nel caso un commesso sia infetto, asintomatico o portatore sano del virus. Crediamo che ogni commesso di un supermercato o grande magazzino vorrebbe in cuor suo indossare una mascherina, ma purtroppo non può perché il datore di lavoro non lo consente.

Detto questo, vediamo la situazione a Tortona: i commessi del supermercato Esselunga usano dei guanti di Nylon. Il direttore ci ha detto che ci avrebbe fatto chiamare dal responsabile centrale della comunicazione del Gruppo Esselunga.

All’Iper i commessi sono stati dotati di disinfettanti per le mani ma per il resto non erano giunte altre disposizioni dalla sede centrale.

“Stiamo aspettando disposizioni in merito dagli organi superiori” ci hanno detto al Gulliver fornendoci un numero di telefono per chiedere chiarimenti, al quale ovviamente non ha risposto nessuno.

I più intransigenti sono stati quelli della Novacoop: “Deve parlare con l’ufficio stampa del gruppo” ci hanno detto e non c’è stato verso di sapere nulla di più: ad ogni nostra domanda la risposta era sempre quella.

CONCLUSIONI

In questo tempo di emergenza e almeno fino a quando rimarrà in vigore il Decreto del 4 marzo (cioé un mese) noi crediamo non ci sia nulla di male se almeno TUTTI i commessi addetti alle casse (per quelli dietro ai banconi la distanza sembra già sufficiente) indossassero una mascherina protettiva: non si sarebbe da vergognarsi e sarebbe anche un esempio per i clienti.

In fondo si tratta di avere pazienza per qualche settimana e fare in modo che il tasso di mortalità di questo virus, di poco superiore all’influenza, possa rimanere tale.

Per fare in modo che questo avvenga è necessario diluirlo nel tempo per non mandare il tilt il sistema sanitario perché è risaputo che una persona su 5 ha bisogno di essere ricoverata e una parte di questi, per guarire. necessità di terapia intensiva e i posti non sono illimitati.

E’ necessario, quindi limitare la diffusione o diluirla nel tempo rispettando le norme impartite dal Governo.

TUTTI.