L’emergenza si fa sempre più grave e anche dopo la situazione di oggi che ha visto chiuso l’ospedale di Tortona la Regione Piemonte non può perdere tempo e deve trovarsi preparata all’impennata di ricoveri che potrebbero verificarsi nelle prossime settimane, per cui non rinuncia certo a trasformare l’ospedale di Tortona nel primo centro regionale anti Coronavirus come annunciati ieri in un comunicato del Comune.

La conferma verbale, malgrado il caos sanitario di oggi, è arrivata in queste ore, per cui pubblichiamo di seguito il Comunicato stampa della Regione con il quale specifica che l’ospedale di Tortona verrà svuotato e attrezzato per fronteggiare l’emergenza.


IL COMUNICATO DELLA REGIONE DI IERI SERA ALLE 20

Sarà l’ospedale di Tortona il primo “Covid Hospital” del Piemonte. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte nel corso della conferenza stampa convocata ieri all’Unità di crisi del Piemonte per fare il punto sulla diffusione del contagio e le misure di contenimento del virus in Piemonte.

L’ospedale di Tortona è stato interessato in questi giorni da un caso di contagio di “coronavirus covid19”, per cui risultano posti in osservazione alcuni sanitari e chiuso il Pronto soccorso. Una situazione che ha suggerito all’Unità di crisi del Piemonte di indicare proprio questo ospedale come struttura interamente riservata al ricovero di pazienti contagiati dal virus in tutto il Piemonte, rispondendo a quanto era stato espressamente richiesto ieri dal Ministero della Salute.

Nei prossimi giorni, quindi, i pazienti attualmente ricoverati all’ospedale di Tortona verranno gradualmente trasferiti in altre strutture, in modo da consentire l’utilizzo esclusivo di tutti i reparti per l’emergenza del covid19.

L’assessore regionale alla Sanità ha quindi illustrato il piano complessivo di organizzazione della rete ospedaliera regionale dedicata all’emergenza coronavirus covid19: in totale, al momento sono disponibili 64 posti di rianimazione e 88 posti di post-acuzie.

In particolare, sono coinvolte le strutture ospedaliere di Cuneo Carle (5 rianimazione e 30 infettivi), Vercelli (12 terapia intensiva e 11 infettivi), Asti (17 terapia intensiva e 16 infettivi), Tortona (21 rianimazione, 21 degenza), Casale (20 nuovi posti malattie infettive per ricevere i pazienti non covid provenienti dalle altre strutture).

In questo modo, ha rilevato l’assessore regionale alla Sanità, il Piemonte è pronto ad affrontare un eventuale peggioramento della situazione, ritenuto peraltro probabile dalle proiezioni degli epidemiologi regionali.

Intanto, per contenere la diffusione del virus, l’assessore regionale e il coordinatore dell’Unità di crisi hanno chiesto la collaborazione di tutti i cittadini piemontesi, invitandoli a rispettare le norme di prevenzione e a limitare al minimo indispensabile le uscite in luoghi di assembramento.

Comportamenti responsabili da parte della popolazione aiutano a mitigare l’impatto dell’onda lunga dei contagi sulle preziose risorse del Servizio sanitario nazionale. Minore sarà il numero dei casi affrontati dagli operatori degli ospedali e meglio questi potranno essere affrontati e curati, salvaguardando le preziose (e non infinite) risorse della Sanità.