Operazione “GIUSTA CAUSA”. E’ stata denominata così l’indagine lampo condotta dai militari della Compagnia Carabinieri di Casale Monferrato, che nel fine settimana appena trascorso ha portato in carcere, a Vercelli, AHABCHANE Mohammed , 34enne di nazionalità marocchina, già noto alle Forze dell’Ordine per i suoi trascorsi, identificato come il rapinatore “seriale” che in pochi giorni aveva in qualche modo seminato il terrore aggredendo e rapinando, armato di pistola, diverse donne di Casale. L’uomo, spostandosi facilmente a bordo di una bicicletta in zone diverse della città, sceglieva con cura le proprie vittime, tutte donne, colpendo quando queste erano sole e, quindi, il contesto ambientale era a lui favorevole. Egli non aveva tuttavia fatto i conti con la memoria fotografica di un Maresciallo, Comandante di una delle Stazione della Compagnia Carabinieri di Casale. Infatti, a seguito delle indagini immediatamente avviate dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia, veniva fatto convergere a Casale anche personale di rinforzo in servizio nei Comandi Stazione periferici quali Ozzano, Ottiglio, Rosignano, Cerrina e Balzola. Proprio il Comandante di una di queste, nel visionare insieme ai colleghi le numerose immagini acquisite tramite le telecamere presenti nelle aree in cui il pericoloso malvivente aveva colpito, riconosceva nell’uomo con la giacca chiara che si muoveva con la bicicletta allontanandosi dal luogo in cui aveva rapinato una delle vittime, AHABCHANE Mohammed , che egli aveva condotto nella sua caserma qualche giorno prima per denunciarlo in stato di libertà per altri fatti.

Una volta avuta contezza del soggetto da ricercare, sono state immediatamente battute tutte le piste per risalire al suo attuale domicilio, individuato in via XX settembre a Casale, ove l’uomo veniva rinracciato e sottoposto a fermo. La contestuale perquisizione operata dai militari consentiva di rinvenire e sequestrare, oltre a parte della refurtiva rapinata alle vittime, anche gli indumenti indossati al momento delle rapine e, in particolare, la pistola utilizzata per minacciarle, risultata​un’arma “giocattolo”, ma non per questo meno spaventosa, che aveva terrorizzato le donne rapinate. Sottoposto a fermo, AHABCHANE Mohammed veniva immediatamente condotto in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria del Tribunale di Vercelli, il cui Giudice, esaminati successivamente gli atti contenenti i molteplici, univoci e concordanti elementi di responsabilità raccolti a suo carico dai Carabinieri che hanno comprovato, tra l’altro, il c.d. pericolo di fuga dell’indiziato, lo scorso fine settimana ha convalidato il fermo disponendo a carico di AHABCHANE la misura cautelare in carcere.


Allo stato, sono almeno tre gli episodi delittuosi attribuiti a suo carico dai Carabinieri. Il primo, ai danni di una 88enne, rapinata in pieno centro verso le 14:00, che mentre rincasava, veniva spinta alle spalle da un uomo che la faceva cadere a terra, facendole sbattere violentemente la testa. Nella caduta la pensionata lasciava andare la borsa, nella quale custodiva un cellulare, i documenti ed altri effetti personali, di cui il malvivente si impossessava dandosi poi alla fuga in bicicletta. Soccorsa dalla nipote, l’anziana donna veniva trasportata dal 118 all’Ospedale di Casale M.to, dove le veniva diagnosticato un trauma cranico con prognosi di 7 giorni. Il secondo, intorno alle 18:40, nel parcheggio del Mercato Pavia di Piazza Castello. Vittima, questa volta, una donna di 47 anni di Motta de’ Conti. Era appena salita sull’auto lasciata in sosta quando un uomo apriva improvvisamente la portiera e puntandole contro una pistola si faceva consegnare il portafogli contenente 50 euro, allontanandosi, poi, anche lui in bicicletta. Una ventina di minuti più tardi, verso le 19:00, la terza rapina, questa volta in Via Leardi. Protagonista sempre lo stesso uomo in bicicletta, il quale si avvicinava a due donne anziane che stavano passeggiando e strappava la borsa a una di queste. La vittima, una pensionata di 75 anni, in un primo momento cercava di resistere, ma poi lasciava la borsa, all’interno della quale vi erano una decina di euro, il cellulare e le chiavi di casa. L’anziana, in seguito al forte strattone ricevuto, rimaneva dolorante al polso e alla mano.

Nella circostanza, l’amica che era con lei riferiva ai Carabinieri intervenuti poco dopo, di aver visto addosso al rapinatore un’arma. Alla luce delle risultanze acquisite i Carabinieri della Compagnia di casale Monferrato stanno ora esaminando altri episodi, ancorché non classificabili come rapine, in cui potrebbe essere coinvolto lo stesso soggetto.