Chi era la “Paciacara” di Pontecurone? E chi l’ha uccisa? Ma poi, è avvenuto veramente questo omicidio che a detta di molti fece scalpore ma sembra sia stato insabbiato senza alcun colpevole?

E’ uno dei tanti segreti svelato ieri, domenica 15 dicembre, all’ oratorio San Francesco di Pontecurone gremito oltre l’inverosimile, con la presenza del sindaco di Pontecurone Rino Feltri e con il presidente del Consiglio comunale di Tortona Giovanni Ferrari Cuniolo, per la presentazione del libro “Pontecurone segreta III” realizzato dalla storica locale Marialuisa Ricotti che, però, in questo volume, non ha solo tracciato la storia di alcuni luoghi caratteristici del paese ma, come dice il titolo del volume stesso, è riuscita a svelare alcuni “segreti” del paese, primo fra tutti quello appunto, della “Piacara” la donna assassinata di cui si parlava in paese ma in modo nebuloso.


Ebbene, Marialuisa Ricotti, grazie ad un’approfondita ricerca su archivi storici di diversi enti è riuscita a scoprire che questa donna si chiamava Carolina Capelli, aveva 69 anni ed è stata brutalmente assassinata nella notte fra il 5 e 6 giugno del 1923, cioé quasi cent’anno fa.

L’assassino, così come il movente non è mai venuto alla luce, ma sembra che lei esercitasse la professione di usuraia.

Il libro narra la storia di alcuni personaggi del paese dell’epoca tracciandone i profili fra cui Peppino Ottaggi e Don Franzosi, prima amato e poi odiato.

Insomma un affresco del passato con uno scopo nobile: ristrutturare, con l’incasso derivante dalla vendita del libro, alcuni affreschi delle parrocchia del paese. Lo ha detto in apertura dell’incontro la stessa Ricotti: “E’ estremamente bello e importante e nobile legare il recupero di un dipinto murale del ‘500 al recupero della memoria storica del nostro paese e al recupero dell’identità della nostra comunità”.

Queste le parole dell’autrice che ha presentato l’opera coadiuvata da Claudia Nalin che ne ha curato le immagini, attingendo al suo ricco archivio fotografico.

Il pubblico numerosissimo ha decretato il successo dell’iniziativa, promossa dall’Associazione culturale Onlus “Il paese di don Orione” per finanziare il restauro del “San Giorgio e il drago”, dipinto murale del 1530, presente all’interno dell’antica Collegiata di Santa Maria Assunta a cui è destinato l’intero ricavato della vendita del libro.

“Pontecurone segreto III – ha aggiunto l’autrice – ha avuto un riscontro molto favorevole da parte degli agricoltori del paese, essendo presente nella terza parte del testo la storia di otto cascine antiche del territorio pontecuronese, tutte collegate da una millenaria strada campestre, diramazione della via romana Postumia: Piccagallo, Calvenza, Bruciata, Torre, Vidale, S. Isidoro, Salvaterra e Regolato. Le vicende legate ai cambiamenti della piazza centrale del paese nel corso dei secoli e gli avvenimenti dei “ ruggenti anni Venti, ancora così difficili da leggere e interpretare a 100 anni di distanza” , si completano e approfondiscono nelle “Questioni di vitale importanza”, la quarta parte del libro, dedicata a quanto è stato fatto nei secoli per salvaguardare il sistema di approvvigionamento e controllo delle acque nel territorio pontecuronese, argomento di grande attualità, viste le perniciose conseguenze delle recenti alluvioni.”

Le foto che costituiscono l’ Album dei ricordi, posto come epilogo nel libro, sono state proiettate sul maxi schermo, a conclusione della presentazione, cui ha fatto seguito un rinfresco.