Da molti anni siamo abituati a vedere un brutto scheletro di casa, attaccato allo storico Municipio sul lato della via Emilia. E’ un edificio che appartiene alla comunità, per cui il Comune concede volentieri nella buona stagione l’androne di accesso, le stanze limitrofe e il cortile alle associazioni che ne fanno richiesta di utilizzo, in occasione di eventi culturali, eno-gastronomici o di intrattenimento.

Ma dietro quegli antichi muri di mattoni fatti a mano, da troppo tempo scrostati e non considerati, c’è molta storia… Chi erano gli Scarsi?


La famiglia pontecuronese Scarsi trae origine dal matrimonio di Andrea Scarsi, di Rocca Grimalda, dov’era nato nel 1808, con Teresa Grossi, di Pontecurone. Andrea faceva l’oste. Dopo la nascita dei loro primi due bambini, Agostino del 1841 e Luigia del 1842 (ebbero in seguito altri sei figli), Andrea e Teresa si trasferirono nel 1843 nella grande casa di fronte alla loro, che apparteneva al nobile don Stefano Cattaneo e che si trovava in via Emilia (allora si diceva ‘Strada Maestra’ ) fra il Municipio e il palazzo Cattaneo. Qui aprirono l’ “Osteria Nuova” . C’è un episodio importante legato all’Osteria Nuova degli Scarsi: Andrea e Teresa negli anni fra il ’48 e il ’50 ebbero come cameriera ( servente ) Carolina Feltri, futura mamma di San Luigi Orione. Fu qui , infatti, che nel 1848 si fermò Vittorio Orione con altri commilitoni diretti a prendere servizio come soldati, fu qui che scattò il colpo di fulmine, per cui otto anni dopo, concluse le campagne belliche e il servizio militare, fu qui che Vittorio Orione tornò a cercare Carolina…

La grande casa di don Stefano Cattaneo, che era “ ad uso albergo , composta di 10 vani, con ampie cantine, portici, fienile e diverse stalle, con tinaia ed altri ripostigli” , divenne “Casa Scarsi” nel 1906, quando fu comprata da Agostino Scarsi, figlio di Andrea e Teresa, al vantaggiosissimo prezzo di 5.000 lire. La casa è appartenuta alla famiglia Scarsi fino al 24 dicembre 1982 , quando Luigi e Mariangela Scarsi la vendettero al Comune.

Oggi la casa Scarsi sta per vivere una nuova epoca, che la proietta nel futuro con una inedita destinazione d’uso. Presto, infatti, cominceranno i lavori di ristrutturazione dell’edificio, nel quale sarà allestita, in prima battuta, una sala multimediale e polifunzionale . ​E’ vero che sull’utilizzo dei soldi pubblici ognuno può dire la sua, ci mancherebbe, ma della sala polifunzionale molti parlano, come si suol dire, solo perché hanno la bocca, senza sapere nulla al riguardo. La sala avrà un ruolo chiave nella vita pubblica del paese , infatti sarà il punto di incontro per le riunioni della comunità. Sarà polivalente, perché modellabile sui nostri bisogni di cittadini.

Il luogo adatto per tenere dibattiti. Potrà infatti essere utilizzata dal consiglio comunale e dalle associazioni: un locale che andrà ad interagire e a dialogare con la cittadinanza attiva del territorio. Non solo. Sarà un ambiente importante per le scuole: potrà essere un’aula magna per tenere corsi di formazione per gli insegnanti, per presentare dei video, per promuovere e sviluppare attività culturali, sociali e ricreative. Sala corsi, sala riunioni, sala conferenze, dalle occasioni più formali a quelle più creative…la versatilità degli arredi permetterà di configurarla, in base alle esigenze del momento. Direi che il modo di viverla cambierà a seconda delle destinazioni d’uso. E poi, parliamoci chiaro, è la presenza umana a dare senso specifico ad ogni architettura pubblica! Sarà l’intensità dell’esperienza nell’usufruirne lo spazio a darle valore! Io non ho dubbi che la nostra sala polifunzionale sarà uno spazio vissuto, mi auguro, nell’ottica educativa e culturale della crescita dell’individuo all’interno della comunità.

Casa Scarsi 2020 : la rinascita.

Marialuisa Ricotti