Se mai l’ospedale di Tortona tornerà ad essere pienamente efficiente, con tre nuovi reparti, come Fisiatria, Cardiologia e Rianimazione, una parte consistente di merito andrà sicuramente al Sindaco di Tortona, Federico Chiodi, che già poche settimane dopo essere stato eletto primo cittadino, ha iniziato a lavorare per cercare di ridare dignità al nosocomio tortonese grazie ai contatti che è riuscito ad instaurare coi privati (Policlinico di Monza) e con il nuovo assessore regionale alla sanità Luigi Icardi.

Non bisogna, però, cantare vittoria, perché siamo solo di fronte ad alcune buone idee e ad un progetto in embrione che, seppur condiviso dai 40 Sindaci del Tortonese, dovrà essere avvallato dalla Regione, anche se, a quanto pare, gli auspici, sembrano tutti andare nella giusta direzione.


L’assessore regionale alla Sanità, infatti, è a conoscenza della situazione e non ha opposto alcun diniego.

Ma andiamo con ordine a raccontare cosa è successo ieri sera, giovedì 19 dicembre, alla Sala Romita del Comune di Tortona perché è in questa occasione che è arrivata quella che potrebbe essere la svolta per l’ospedale.

Alle 18 è stata convocata l’assemblea dei Sindaci del Tortonese per l’approvazione del Bilancio del Cisa (di cui parleremo in altro articolo) poi, in calce alla riunione ecco la sorpresa: il Direttore Generale del Policlinico di Monza, Giancarlo Perla, prende la parola e illustra il progetto per il rilancio dell’ospedale di Tortona.

“Progetto – dice – di cui l’assessore Regionale alla Sanità Luigi Icardi è a conoscenza perché prima di venire a parlare coi sindaci del Tortonese ho chiesto il suo permesso.”

Per farla breve c’è l’idea di avviare una collaborazione con il Policlinico di Monza per riaprire i reparti di Cardiologia e Rianimazione presso l’ospedale di Tortona che, uniti alla contestuale apertura della Fisiatria, dovrebbero far rinascere il nosocomio tortonese.

Con cardiologia e Rianimazione, infatti, sarebbe possibile anche effettuare interventi chirurgici di un certo livello, cosa che oggi non si può più fare.

L’idea nasce da un dato oggettivo: come era stato ampiamente previsto dai Sindaci nel 2014, il ridimensionamento dell’ospedale di Tortona con lo spostamento di tanti reparti, ha fatto lievitare in maniera spaventosa le spese che la Regione Piemonte deve sostenere per la “Mobilità passiva” cioé per tutti quei Tortonesi (e non soltanto loro) che, considerato l’intasamento che sta subendo l’ospedale di Novi Ligure e la vicinanza dell’ospedale di Voghera, preferiscono andare a farsi visitare e curare in Lombardia.

“La mobilità passiva verso la Lombardia – ha detto Perla – costa alla Regione Piemonte 60 milioni di euro all’anno, ecco perché l’assessore Icardi ha intenzione di invertire questa tendenza tornado a far funzionare i cosiddetti ‘ospedali di confine’ come quello di Tortona.”

L’idea, però, non è solo quella di ridurre la mobilità passiva ma di fare in modo di attrarre utenti dalla Lombardia e questo potrebbe avvenire se l’ospedale fosse dotato di medici di alto livello e conosciuti (e il Policlinico di Monza li ha) in quei reparti dove lo stesso Policlinico è un’eccellenza, come appunto le malattie cardiache.

L’idea quindi è di riaprire la Cardiologia e la Rianimazione (i reparti ci sono già e le attrezzature pure) all’ospedale di Tortona grazia alla collaborazione con privato.

Poi far decollare la Fisiatria in modo da avere un ‘ospedale che torni ad essere un’eccellenza perché se qui ci sono medici bravi e le più moderne attrezzature, questo sarebbe un polo di attrazione notevole.

Il progetto potrebbe essere realizzato in tempi brevi, forse già a fine 2020 o al massimo nel 2021: si tratta solo di concretizzarlo e portalo al tavolo della Regione perché è ovvio che un progetto sostenuto da 40 sindaci della zona avrebbe una certa valenza che andrebbe ad aggiungersi ai progetti regionali, che sono appunto quelli di ridurre la mobilità passiva, trovando quindi i fondi per finanziare la collaborazione con il soggetto privato.

D’altro canto al malato non interessa che a curarlo sia un soggetto pubblico o privato ma qualcuno in grado di guarirlo.

La collaborazione tra pubblico e privato è l’unica strada percorribile se si vuole ridare un senso e un ruolo più attivo all’ospedale di Tortona perché come noto, il problema della sanità, oggi, è la mancanza di medici; quei medici che invece, il privato può trovare molto più facilmente.

I sindaci, quindi, hanno deciso di istituire un “Tavolo Tecnico” ristretto, composto oltre che dal presidente del Cisa, dal sindaco di Tortona, dal presidente dell’assemblea e dai quei sindaci che sono stati medici, hanno lavorato o lavorano nella sanità. Un tavolo tecnico dove Perla predisporrà un progetto “nero su bianco” che verrà poi portato all’attenzione della regione Piemonte che dovrebbe approvarlo.

“Il fatto che un soggetto privato che certo non lavora in perdita, si interessi all’ospedale di Tortona – ha detto il presidente dell’assemblea dei Comuni Gianni Tagliani – significa che il nostro ospedale può avere un ruolo ancora molto importante in ambito sanitario.”

E’ quello che ci auguriamo tutti.