Brillante indagine del Nucleo Investigativo di Imperia che, coadiuvato da personale del Comando Provinciale di Torino, ha eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Imperia nei confronti di altrettanti soggetti appartenenti ad un’associazione per delinquere finalizzata a commettere i reati di furto, nonché detenzione e porto illegale di materie esplodenti: Davide GAROGLIO, cl. 1972, Alfredo DE MARZO, cl. 1982, Marco VENTURA, cl. 1988, Francesco RIZZA, cl. 1964, Gabriele BENAZZI, cl. 1952.

L’indagine – avviata nel luglio 2017 dal citato Nucleo a seguito di una “spaccata” alla cassa continua di un supermercato di Imperia e coordinata dalla locale Procura della Repubblica – ha permesso di individuare i responsabili, nonché di documentarne l’appartenenza ad un’organizzazione dedita ai furti perpetrati mediante l’utilizzo di miscele di gas esplosivi ovvero a furti di veicoli.

In particolare, è stato appurato come il sodalizio avesse posto in essere altri, analoghi reati in danno di supermercati ed uffici postali ubicati in provincia di Imperia (filiale di banca a San Bartolomeo al Mare) oltre che nelle province di Alessandria, Cuneo, Ferrara e Torino.

L’identificazione dei sodali è stata possibile risalendo ai movimenti di un’auto rinvenuta poco distante dal luogo dell’evento, risultata essere oggetto di furto e presente unitamente ad altra vettura anche nelle ore antecedenti al fatto reato, la cui targa ha permesso di individuare un soggetto con precedenti specifici.

Nel medesimo contesto, i militari operanti hanno eseguito sette perquisizioni a carico anche delle cinque persone colpite dalle misure restrittive, sottoponendo a sequestro preventivo – sempre nel capoluogo piemontese – beni immobili (una carrozzeria ed un garage), sei veicoli, cinque conti correnti ed orologi di pregio per un valore complessivo pari ad Euro 500.000 circa in ragione di quanto acclarato nell’ambito degli accertamenti patrimoniali, che hanno permesso di acquisire utili elementi in ordine all’intestazione fraudolenta di beni e valori, nonché al traffico di veicoli rubati, rimessi in commercio, in concorso con altri correi, investendo il sodalizio non sono con attività di polizia giudiziaria tradizionale, ma anche con indagini patrimoniali, che hanno consentito l’adozione dei provvedimenti di sequestro preventivo in urgenza.

L’inchiesta ha altresì portato al deferimento in stato di libertà di ulteriori sedici persone tutte riconducibili, a vario titolo, alla richiamata associazione, ritenute anche responsabili di ricettazione – per aver venduto veicoli provento di furto – nonché di simulazione di reato, avendo denunciato danneggiamenti ed incidenti mai avvenuti, allo scopo di ottenere rimborsi dalle relative compagnie assicurative.

Come risultato in diverse indagini condotte nel tempo, anche in questo caso gli autori di reati contro il patrimonio complessi e strutturati provengono dall’esterno della provincia imperiese, circostanza che rende ancora più articolato e difficoltoso lo sviluppo dell’indagine.