Campo nomadi alla periferia di Tortona lungo la strada provinciale per Castelnuovo Scrivia: sono le 19,30 di mercoledì 10 ottobre, quando, al termine di una giornata di festa che ha visto centinaia di sinti “tirati a lucido” e tutti ben vestiti per un matrimonio che è durato parecchio tempo, con una cerimonia d’altri tempi, iniziano i botti.

In cielo si levano veri e propri fuochi artificiali che durano diversi minuti: alcuni davvero molto belli che fanno invidia addirittura a quelli sparati il 29 agosto scorso in occasione della festa della Madonna della Guardia.

Certo non erano così numerosi, ma noi che li abbiamo visti, nel cielo scuro della sera, erano davvero “di qualità”.

Festeggiamenti degni di un mega matrimonio: chissà quanto hanno festeggiato e ballato e mangiato….

E quanto hanno speso!!

Poche persone normali possono festeggiare un matrimonio coi fuochi artificiali e ci rallegriamo con gli sposi facendo loro le felicitazioni, sperando che, naturalmente, prima di sparare i fuochi artificiali abbiano chiesto le relative autorizzazioni in municipio,  tuttavia – maledetta memoria – perché ci tornano in mente le parole di una dirigente del Comune che qualche anno fa, in un convegno pubblico parlando di nomadi alla domanda “ma come fanno a vivere?” rispose che coltivano i fiori e li vendono…? ”

Poi – maledetta memoria – ci vengono in mente le decine di migliaia di euro pagate per loro dal Comune, per l’acqua consumata nel corso di vent’anni….

Poi – maledetta memoria – ci tornano in mente i soldi pubblici che il Comune dovrà spendere per mettere i contatori ad ogni piazzola del campo nomadi….

E poi ancora – maledetta memoria – le norme del regolamento del campo nomadi, mai completamente rispettate, lo sforamento del numero degli ospiti, la revisione dello stesso regolamento, prima assegnato alla stessa dirigente, poi ad un altro dipendente comunale e le tante discussioni sulla Comunità dei Sinti, che sono poveri, bisognosi di aiuto, devono essere aiutati…

Maledetta memoria, la pianti di tormentarmi? comincia a bruciarmi il “lato B” e ti assicuro che fa male……

(a.b.)