Un nostro articolo che noi abbiamo ritenuto erroneamente “innocuo” e di cronaca “spicciola” sul fatto che il Comune di Diano Marina installa 10 cartelli di divieto al transito delle biciclette all’interno dell’isola pedonale, ha scatenato un vero e proprio dibattito sui social.

Interventi a go-go che hanno fatto emergere un problema che seppur non urgente da risolvere, ci auguriamo venga preso seriamente in considerazione dalla Giunta-Chiappori: il transito delle biciclette.

E non ci riferiamo all’ipotesi (per ora remota perché non ci sono soldi) di una pista ciclabile sull’ex sedime ferroviario, che comunque verrebbe dopo la priorità dei parcheggi (importanti e necessari per incrementare il turismo e vanno realizzati al più presto sull’ex sedime) e della viabilità per la nuova stazione (se mai si troveranno i soldi e verrà realizzata), ma di un’esigenza, palesata da diverse persone: quella di di avere spazi per i ciclisti che non siano solo l’Incompiuta.

Spazi per i biker che fuori dagli agglomerati urbani nel Golfo Dianese già in parte ci sono, ma ne servirebbero anche altri per chi desidera utilizzare già fin d’ora la bicicletta in pianura. Spazi appositi affinché non si creino le situazioni di pericolo con ciclisti scapestrati che mettono a rischio l’incolumità dei pedoni.

Il problema, vista la conformazione geografica della Liguria, non è facile da affrontare, non è impellente e neppure prioritario, però l’esigenza c’è ed esiste e sono in tanti a sostenere che una Diano Marina (e più in generale un Golfo Dianese) più a misura di biciclette potrebbe attirare molti turisti in primavera e autunno avviando quella tanto agognata destagionalizzazione turistica.

Non spetta a noi, ovviamente, dire cosa, come e quando fare e soprattutto stabilire se sia possibile creare percorsi per ciclisti: noi come giornale ci limitiamo soltanto a segnalare un problema piuttosto sentito dalla popolazione e visto che non tutti i lettori usano i social, abbiamo pensato di riportare sul sito alcuni commenti dei lettori che danno l’idea di quanto sia sentita la questione e di quante biciclette transitino a Diano Marina.

Augusto C. Vietare non serve, servirebbe pensare, costruire, migliorare, avere idee, mantenere bene quel che abbiamo. Non serve vietare alle bici : serve creare i percorsi per le bici !

Antonio I. Il divieto del transito di biciclette nell’area pedonale esiste tutto l’anno, e tutto l’anno devi fare attenzione che le biciclette non ti vengano addosso, perché poi devi avere parole col fenomeno di turno, per non parlare poi di coloro che vanno tranquillamente contro mano nei sensi unici. Multe multe multe

Chiara Francesca T. Per non parlare di coloro che passano pure sparati, facendo il pelo ad anziani e bambini e ne gliene viene ancora a loro…

Fabrizio F. Mi stupisco che molti ignorino che, secondo il codice della strada non é per nulla vietato il transito dei velocipedi nelle zone pedonali (salvo in caso di specifico divieto deciso dalle autorità competenti, come nel caso della zona alla quale si riferisce l’articolo).

Per i meno informati allego il link alla mappa, dove sono colorate in arancione le zone pedonali/ciclabili della città di Torino.
http://www.comune.torino.it/pdf/mappa_ciclabili.pdf
Per la cronaca ci troverete piazze e vie che periodicamente ospitano manifestazioni ed eventi, in cui nessuno si sogna di vietare il transito delle bici, per preservare « incolumità e sicurezza » dei pedoni.
… multe che, proprio volendo, potrebbero benissimo già essere erogate a chi non rispetta gli altri, con comportamenti che mettono a rischio sicurezza e incolumità dei pedoni, in base all’art. 182 c.d.s., comma 4, il quale stabilisce che: “I ciclisti devono condurre il veicolo a mano quando, per le condizioni della circolazione, siano di intralcio o di pericolo per i pedoni. In tal caso sono assimilati ai pedoni e devono usare la comune diligenza e la comune prudenza”.
Senza bisogno di divieti di sorta, che limitano l’utilizzo delle aree anche a chi transita con rispetto e prudenza.
Davvero a Diano, per i pedoni, il rischio é rappresentato dalla condivisione dello spazio con le biciclette?
Io posso citare il caso di una nonna, resa invalida da un’auto in retromarcia (quanti automobilisti che non sanno guidare a Diano, potei raccontare di un noto e abbronzato maestro di tennis che mi ha superato a sinistra per girare a destra, facendomi poi anche ciao con la manina, di fronte alle mie rimostranze).
E mi sembra che nelle cronache locali non manchino investimenti di pedoni e ciclisti:

Davide di P. Ci sono ciclisti che girano con biciclette da migliaia di euro e magari andrebbero a prendersi un aperitivo o a fare shopping nelle attività dell’isola pedonale senza dover lasciare le biciclette ai margini dell’isola pedonale col rischio di furti…col divieto di circolazione bypasseranno la zona off limits…verso zone bike friendly.Soprattutto gli stranieri ormai sono abituati ad usare le biciclette perche’ nelle loro città ormai sono anni che si punta su una mobilità eco sostenibile…e noi a Diano Marina cosa facciamo? Gli mettiamo dei divieti con multe ecc.ecc.Che fenomeni!