Nell’articolo di ieri abbiamo “fotografato” la situazione reale del Commercio Tortonese con il numero di negozi aperti e chiusi nelle varie zone della città ed è emerso un dato oggettivo: più si va a nord della via Emilia più ci sono serrande abbassate, mentre a sud, in largo Borgarelli e  all’inizio di Corso Montebello la situazione sembra più florida.

Un caso? Assolutamente no.

La motivazione principale consiste nel fatto che fino a qualche anno fa, il fulcro pulsante della città era in via Emilia nord e soprattutto in via Ammiraglio Mirabello dove c’era il municipio e poco distante l’ufficio tecnico. Ogni giorno centinaia di persone venivano qui per lavorare (i dipendenti comunali), per il disbrigo delle pratiche o per richiedere documenti (l’utenza) e inevitabilmente passavano davanti ai negozi, si fermavano nei bar e qualcuno faceva anche acquisti.

Con lo spostamento della sede comunale alla ex caserma Passalacqua il cuore pulsante dell’attività cittadina ha cambiato zona. Non solo, ma in via Emilia sud è presente anche l’ospedale Civile, che pur depauperato di tanti reparti e privato di molte attività, rappresenta comunque, specie nelle ore mattutine, un catalizzatore di persone.

Lo stesso ragionamento vale per via Sarina: con lo spostamento della sede Asl da via Galileo Galileie alla ex alla ex caserma e la chiusura del cinema Sociale la zona è morta, e così per l’asilo di via Bidone e la chiusura dell’ex tesoreria per quanto riguarda corso Montebello.

Sino a pochi anni fa, inoltre, nella zona di via Emilia nord c’erano anche la scuola per Ragionieri e Geometri “Dante Alighieri” nonché l’ufficio igiene dell’Asl che adesso non ci sono più.

Un depauperamento di servizi che ha inciso anche sul commercio: ecco perché in queste zone ci sono molti più negozi chiusi che altrove.

L’attuale Amministrazione comunale sta cercando di porre rimedio in qualche modo a questa situazione portando qui, nel centro storico, tutte le attività culturali, in modo da realizzare, comunque, un luogo capace di catalizzare gente. Tuttavia non è facile, perché la cultura richiama sicuramente meno persone che servizi primari come quelli svolti dal Comune.

Altro aspetto importante che emerge dalla “fotografia” dei negozi chiusi pubblicata ieri, è che nelle zone percorse dal traffico, il commercio soffre di più che nell’isola pedonale.

I commercianti hanno sempre sostenuto il contrario e ogni volta che le varie amministrazioni comunali, in passato, hanno via via ingrandito l’isola pedonale, hanno sempre ingaggiato battaglie per mantenere le strade aperte al traffico, ma i fatti li smentiscono: via Emilia nord e via Sarina dove è consentito il transito delle auto, sono le zone in cui si assiste alla maggiore emorragia di chiusure.

Questo indica che le abitudini delle persone, rispetto al passato, sono cambiate: la gente adesso preferisce fare acquisti a piedi, in tutta calma.