Ovada e Rocca Grimalda.

I militari dell’Aliquota Operativa del NOR di Acqui Terme, nel corso del weekend appena concluso, hanno proceduto a due distinte operazioni di servizio volte al contrasto allo spaccio di stupefacenti sulle piazze di Acqui Terme e Ovada.

Le due operazioni di servizio hanno portato complessivamente all’arresto di tre persone, al sequestro di oltre tre chilogrammi di marijuana, 56 piante della medesima tipologia, oltre duemila euro in contanti, materiale per il confezionamento, la pesatura e l’irraggiamento delle piante.

Nella prima operazione i militari dell’Aliquota Operativa hanno proceduto all’arresto di Silvana Maria BIGONI, 63enne genovese da tempo residente a Toleto di Ponzone, e Luca GAGGIANO, 25enne torinese.

Da tempo i militari dell’Aliquota Operativa, nel corso di servizi volti al contrasto allo spaccio di stupefacenti, avevano notato diversi tossicodipendenti acquesi avviarsi su per le strade del ponzonese nei pressi della casa abitata dalla BIGONI, peraltro già nota per precedenti in materia di stupefacenti. Nei pressi della medesima abitazione, peraltro, era stata spesso notata un’autovettura, immatricolata nel torinese e riconducibile al GAGGIANO, anche lui pregiudicato anche se non per fatti legati a stupefacenti. Nel transitare nei pressi dell’abitazione i militari di Acqui hanno immediatamente compreso di trovarsi di fronte ad una probabile piantagione di marijuana. Inconfondibile infatti l’odore che, fin dalla strada provinciale, si riusciva a cogliere. Nei pressi dell’abitazione, poi, era stato notato un capanno degli attrezzi cui era stato scoperchiato il tetto e sostituito con un telone di plastica. Certi si trattasse della piantagione i militari hanno subito effettuato un blitz, trovando nel capanno degli attrezzi 56 piante di marijuana, 35 delle quali di un’altezza superiore ai due metri, oltre due chilogrammi di marijuana, materiale per la pesatura ed il confezionamento. Nell’abitazione principale, oltre a diverse altre dosi di marijuana, sono stati rinvenuti anche circa 800 euro in contanti ritenuti provento dello spaccio. I militari di Acqui si sono quindi resi conto che quell’autovettura di GAGGIANO non poteva che essere legata allo spaccio di quelle sostanze. Immediatamente, pertanto, i militari di Acqui hanno raggiunto Givoletto (ove il GAGGIANO abitava con i familiari) ed assieme ai colleghi del posto hanno proceduto ad una perquisizione domiciliare, a seguito della quale i militari hanno ritrovato altri 70 grammi di marijuana e materiale per il confezionamento. A seguito delle formalità di rito sono stati entrambi arrestati e la BIGONI è stata riportata nella propria abitazione in regime di arresti domiciliari mentre per il GAGGIANO si sono aperte le porte del carcere di Torino in attesa dell’udienza di convalida.

Nella seconda operazione, invece, i militari dell’Aliquota Operativa si sono concentrati sullo spaccio nella piazza di Ovada e comuni viciniori. Così, seguendo i tossicodipendenti della zona, si è giunti ad identificare in G.G. 48enne incensurato di Rocca Grimalda, il probabile fornitore. Il blitz seguente ha comportato il ritrovamento di quasi un chilogrammo di marijuana, la somma di quasi 1200 euro in contanti e materiale vario per pesatura e confezionamento. Per G.G. si sono quindi aperte le porte del carcere di Alessandria in attesa dell’udienza di convalida.

 

Carpeneto.

I militari della Stazione di Carpeneto hanno, nella giornata di sabato, arrestato in flagranza di reato S.A. 53enne, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. La situazione legata all’uomo era già nota ai militari di Carpeneto per le diverse segnalazioni ed interventi che, nelle ultime settimane, erano state a loro inviate in ordine ai diversi maltrattamenti, fisici e psicologici, che l’uomo aveva portato avanti nei confronti della moglie e della figlia 26enne. In diverse occasioni, infatti, l’uomo si era letteralmente scatenato a seguito di litigi, procedendo a danneggiare diversi mobili dell’abitazione, a minacciare i familiari ed anche a picchiarli. Spesso, a seguito di tali interventi e dell’arrivo del 118, l’uomo aveva accettato di farsi ricoverare in psichiatria per controlli, firmando poi per essere dimesso il giorno successivo. Tutto questo era già stato oggetto di diverse informative alla Procura di Alessandria con richiesta di allontanamento dalla casa familiare. Nella giornata di sabato, però, i militari di Carpeneto, supportati da quelli di Sezzadio sono stati chiamati di nuovo nell’abitazione dell’uomo che poco prima in preda all’ira aveva colpito la figlia. Questa volta i militari, dopo aver inviato la figlia al Pronto Soccorso per farsi visitare, hanno provveduto ad arrestare l’uomo ed a condurlo, su disposizione del P.M. di turno, presso la Casa Circondariale di Alessandria.

Sezzadio.

I militari della Stazione di Sezzadio hanno nei giorni scorsi deferito in stato di libertà, con l’accusa di furto aggravato e ricettazione, due uomini di Tortona, 37 anni l’uno 24 l’altro entrambi già noti alle FF.PP. per reati contro il patrimonio.

Nella mattinata di sabato, infatti, una signora aveva denunciato che poco prima qualcuno, dopo averle forzato il finestrino della macchina, le aveva asportato una borsa di una nota marca. Immediatamente erano scattate le ricerche, supportate anche da alcuni elementi raccolti sul posto che parlavano di due uomini e di un’autovettura ben specifica. I militari di Sezzadio, appostatisi su una strada a largo scorrimento della loro giurisdizione hanno visto poco dopo giungere un’autovettura rispondente alle ricerche e con due uomini a bordo. Hanno provveduto a fermarla e perquisirla trovando dopo poco la borsa incriminata, nonché un borsellino contenente oltre 130 euro in contanti di cui gli occupanti non hanno saputo motivare la provenienza. La borsa è stata pertanto restituita all’avente diritto, mentre il borsellino ed i soldi sono stati posti sotto sequestro. Si invitano i cittadini, specialmente acquesi, che dovessero aver subito un furto di un borsellino con modalità similari a quelle descritte, di rivolgersi ai carabinieri di Sezzadio per l’eventuale riconoscimento del bene.