Egregia redazione,

in merito alla ventilata ipotesi annunciata dal vice Sindaco Cristiano Za  Garibaldi di far transitare la pista ciclabile al posto dell’attuale Aurelia spostando quest’ultima sull’ex sedime della ferrovia, in merito alle posizioni diverse assunte, io non sarei così severo col pensiero del vicesindaco nè così sicuro che da una parte ci stia la verità assoluta e dall’altra il torto pieno: anch’io istintivamente preferirei vedere lo scorrere silenzioso dei ciclisti, in un clima bucolico, allegro ed ecologico piuttosto che un anonimo flusso veicolare sicuramente più rumoroso ed inquinante malgrado i dovuti limiti di velocità e l’auspicabile presenza di sottopassi che limitino le code causa semafori.

Nonostante questo faccio presente che Loano ha sempre avuto l’Aurelia come circonvallazione e Spotorno,che nel 1960 aveva l’Aurelia sul lungomare ha poi cambiato il tracciato portando l’Aurelia all’interno,e ci sono altri casi come Alassio e Santo Stefano al mare.l’Aurelia sul mare ,per lo meno prima dell’avvento della A10,è stato più un neo che un merito della località di mare,ed anche oggi a Diano il continuo attraversamento dei pedoni diretti alla spiaggia crea in pratica un avanzamento a passo d’uomo da parte dei veicoli e non c’è da sottovalutare il pericolo incidenti.

Bisogna valutare con serenità ed obiettività senza farsi troppo influenzare dal realizzare in fretta ed a bassi costi:giustamente il vicesindaco parla di realizzazione ad ampio respiro altamente strategica,occasione irripetibile per un assetto globale con tanti fattori in gioco ,ma in cui alla fine ci si dovrebbe convincere che il lungomare è soprattutto per i bagnanti ed i turisti locali mentre l’entroterra(vedi A10 e nuova ferrovia) è per il traffico in transito.

Lettera firmata