La Compagnia della Guardia di Finanza di Casale Monferrato, nell’ambito dell’attività di tutela della spesa pubblica nazionale, ha denunciato un cittadino di nazionalità marocchina per il reato di “indebita percezione di erogazioni a danno dello stato” (art. 316 ter c.p.) per aver conseguito, dal 2014 al 2016, “assegni sociali” non spettanti per circa 10.000 euro. Secondo la normativa vigente, tali emolumenti spettano ai cittadini italiani, a quelli comunitari iscritti all’anagrafe comunale, agli extracomunitari muniti di permesso di soggiorno di lungo periodo, nonché a rifugiati politici ed apolidi che abbiano compiuto il 65° anno di età, che siano effettivamente residenti in Italia, che abbiano soggiornato legalmente, in via continuativa per almeno 10 anni nel territorio dello stato e rispettino particolari condizioni reddituali personali e/o del coniuge.

L’elemento costitutivo del diritto alla prestazione assistenziale è la dimora stabile ed abituale in Italia, in mancanza della quale il beneficio decade. I Finanzieri, attraverso le notizie rilevate dalle banche dati informatiche in uso al Corpo nonché presso l’I.N.P.S., hanno accertato che il settantaduenne destinatario dell’emolumento, vedovo, residente in Italia da più di 10 anni, si era trasferito in Germania dal 2014 senza comunicare nulla all’ente erogatore. Le successive attività, delegate dall’A.G., hanno permesso, fra l’altro, di dimostrare che, sul conto corrente bancario intestato all’indagato, ove confluivano gli assegni sociali, venivano effettuati prelevamenti periodici dall’estero, così consentendo all’I.N.P.S. di revocare l’emolumento mensile in parola.