Direttore, nel salutarLa Le chiedo di omettere il mio nome.
Tanto tuono’ che piovve……………….meteorologicamente ma non solo.
Finalmente siamo all’epilogo, non condiviso ma imposto, per l’ospedale di Tortona.Premesso che prevedere ospedali locali strutturati come “eccellenze”, profetizzato dal prof. Veronesi oltre un decennio fa, non e’ piu’ ne sostenibile economicamente ne razionalmente difendibile occorre anche sottolineare come Tortona sia  stata considerata come un corpo estraneo all’interno della sanita’ regionale. Politicamente troppo debole nei confronti di Novi a livello regionale ma anche poco consistente nelle sedi che contano a Roma. Vero e’ anche che la posizione di Tortona e’ geograficamente “schiacciata” tra  Novi e Voghera con parte dell’utenza del tortonese e delle sue valli da anni, in parte prima ma oggi con numeri piu’ consistenti, di fatto orientata all’utilizzo delle strutture lombarde e di Voghera in particolare.E cio’, a mio parere, e’ stata anche la chiave che Acqui ha utilizzato per scardinare parte delle nostre difese ed il motivo principe per il quale non ha accettato di unirsi a Tortona nelle rivendicazioni di questi anni. Direi che noi al loro posto avremmo adottato la stessa strategia per ottenere dalla regione concessioni piu’ qualificanti per il loro ospedale; ammesso e non concesso siano in pratica attuate completamente. E questo e’ un vantaggio concesso ad Acqui non certo per colpa di Tortona, la geografia ha fatto la sua parte.  Ritengo poi, rifacendomi ad una mia considerazione precedente, che pensare ai Sindaci del tortonese uniti per difendere la struttura tortonese sia stata una scelta strategica azzardata ed in definitiva controproducente perche’ i Sindaci dei maggiori centri vicini a Tortona di fatto rappresentano cittadini da anni rivolti piu’ verso il vogherese e la lombardia piuttosto che verso Tortona. Mi riferisco a Castelnuovo, Pontecurone e l’alta Val Curone. Ma non solo se guardiamo con attenzione la carta geografica della nostra zona.
Il peccato mortale in questa fase finale ed a giochi ormai fatti pero’, secondo me, e’ stato il presentarsi ad un tavolo negoziale senza un referente “forte” con la delega per trattare e chiudere in quella sede la questione, in definitiva eravamo semplici uditori privi di potere decisionale e cio’ ritengo abbia deligittimato  il nostro portavoce; ammesso che almeno il portavoce fosse uno solo. Troppo forte affermare che siamo andati a canossa ma cosa dire se da una parte del tavolo ci sono uomini con il potere di decidere e dall’altro uomini con il potere solo di ascoltare?Giusto o meno non dimentichiamoci che la Regione ha sempre evitato di ascoltare la base per cui potevamo attenderci oggi una inversione di tendenza?Era una strategia anche quella pero’ potevamo prevedere facilmente quali sarebbero state le deleghe ed il potere decisionale dei nostri  “avversari” per cui altrettanto facile prevedere che ci avrebbero messo all’angolo. Abbiamo dato l’impressione di non avere obiettivi precisi da raggiungere, senza gioco di squadra; un po come schierare solo difensori e centrocampisti ma nessuna punta con la speranza di segnare reti facilmente.   Certo qualche concessione e’ stata fatta ma diciamolo pure: prendere o lasciare.In concreto essere di secondo livello rispetto a Novi e subalterni a  Casale, per gli aspetti piu’ importanti, possiamo considerarla una vittoria o una onorevole sconfitta politica con risvolti per la cittadinanza solo negativi per almeno un decennio?
Tenuto conto che i numeri non erano completamente sfavorevoli per Tortona, che parte di questi numeri sono stati volutamente accorpati e letti univocamente a favore di Novi da parte della sanita’ regionale (mi par di ricordare in particolare per le analisi di laboratorio-fonte sig.ra Agosti) la politica ha di fatto decretato la subalternita’ di Tortona per tutto cio’ che riguarda la sanita’; edulcoriamo pure la pillola con le concessioni accordateci ma se ci pare e’ cosi’ altrimenti e sempre cosi’ lo stesso. Forse arroganti in Regione ma dipende anche dalle forze che ci si trova di fronte.
E qui ritengo di poter affermare, come mi disse quel vecchio politico oltrepadano, che senza una classe politica radicata fortemente sul nostro territorio saremo sempre in balia di quei comuni nostri avversari, in questa ormai perduta battaglia ma anche per le future contese,  che nel corso del tempo hanno portato in regione ed a roma uomini e donne con un peso politico molto consistente. Peso composto da elettori fedeli.
Cordiali saluti.

Lettera Firmata