Spettabile Direttore.

Sicuramente apprezzabile, ma tardivo il pensiero di Bardone nei confronti del compianto Guido Ghisolfi, nel suggerire di intitolare il Parco Scientifico e tecnologico alla memoria dell’imprenditore scomparso un anno fa. Pretesa avanzata, tra l’altro, in casa d’altri, dal momento che è intenzione del Comune disfarsi della partecipazione azionaria nel PST in quanto ritenuta non indispensabile al perseguimento delle proprie finalità istituzionali.

Che Bardone  fosse intempestivo ce ne siamo accorti da parecchio tempo, soprattutto riguardo le promesse sulla trasparenza la cui Giunta sembra non eccellere.

Pecca riconfermata quando venne il momento dell’ultimo omaggio terreno proprio al compianto Guido con il Sindaco di Tortona in tutt’altre faccende affaccendato e ben lontano dal presenziare al funerale, dando buca nel giorno dell’estremo e doloroso commiato per recarsi a Roma dove Papa Francesco celebrava la Santa Messa in occasione del 50esimo anniversario della prima Messa in lingua italiana, impegno che, ai fatti é stato giudicto più importante del ricordo al più grande imprenditore tortonese rimasto operativo sul territorio, che tra l’altro era anche esponente di spicco dello stesso partito del Sindaco

Una “fuga”  in seno alla Comunità orionina, alla quale evidentemente “non si poteva dire di no.

E tutto questo senza pretesa di indagare sulle motivazioni che hanno portato un Vescovo a concedere e celebrare egli stesso le esequie con rito cattolico per un morto suicida, in contrasto con l’atteggiamento tenuto in situazioni analoghe da Madre Chiesa verso “persone qualsiasi” così come personalità cosciute (Piergiorgio Welby , uno su tutti) cui venne negato il funerale cattolico.

A onore del vero, ci fu una occasione in cui il sindaco azzardò un sonoro NO: quando il Prefetto invitò i Sindaci del Tortonese a farsi carico dell’accoglienza dei richiedenti asilo.

Sta di fatto che dopo 15 anni di governo di  centro destra in cui era stato concesso qualsiasi beneficio ai Rom del campo nomadi (bollette d’acqua spesate dai conti pubblici eccetera) in nemmeno due anni di governo di sinistra oltre a mantenere i benefici di cui sopra, si sono aggiunti un numero non quantificabile (qualcuno si diletta anche a sfottere al riguardo ma non se ne porta in casa propria nemmeno uno) di fantomatici “richiedenti asilo” (quanti permessi di soggiorno per motivi umanitari sono stati concessi? Non è dato saperlo) fuggiti da “guerre e carestie” (si vede che sono fortemente denutriti) ed ancora non è finita: gli arrivi aumenteranno ancora, come dicono dalla comunità orionina, sono QUASI a pieno regime, altro che fermarsi a 30: “E così ad oggi Casa Pedevilla è quasi a pieno regime: 32″.

Per loro vitto alloggio soldi in tasca supporto e tirocini lavorativi retribuiti. Per gli italiani in difficoltà, un bel calcio nei denti. Ma non diciamolo o ci accusano di essere razzisti.

Lettera Firmata