La polizia di stato con personale della locale squadra mobile eseguiva ordinanza di sostituzione di misura cautelare in carcere emessa dal tribunale di Alessandria nei confronti di l.g. classe 1989 precedentemente sottoposto agli arresti domiciliari presso l’abitazione del padre sita in Alessandria. L’originaria misura restrittiva in carcere del 23.02.2016 eseguita da personale della divisione anticrimine in data 23.02.2016 veniva a distanza di soli tre giorni sostituita con quella degli arresti domiciliari in quanto l’Autorità Giudiziaria, dall’esito dell’interrogatorio aveva valutato la sussistenza di elementi tali da considerare la misura domiciliare più adeguata.

Tuttavia,  a distanza di alcune settimane il soggetto si è nuovamente reso responsabile di comportamenti quali il consumo smodato di sostanze stupefacenti tali da far ritenere nuovamente all’A.G. quale unico rimedio possibile quello di applicare nuovamente la misura della custodia in carcere. Al soggetto vengono contestate le fattispecie di reato previste dagli artt. 572, 582, 585 in relazione all’art. 576 nr.1 e 61 nr.2, 609 bis, ter e 527 del codice penale in quanto si era reso responsabile,  già a partire dall’anno 2009, di numerosi comportamenti violenti nei confronti della propria convivente, sottoponendola a continue violenze fisiche e verbali, comportamenti che venivano denunciati di volta in volta presso le varie forze di polizia presenti in questa provincia. Nel dicembre 2015, con l’ultima denuncia sporta presso la locale Divisione Anticrimine della Questura, tutti gli episodi esposti venivano connessi e sottoposti nuovamente alle opportune determinazioni dell’A.G. Pertanto, dopo le formalità di rito, il soggetto veniva associato presso la casa circondariale “Cantiello Gaeta” di Alessandria nella serata del 9 marzo u.s.